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14 Apr

Progetto Open Heart Uganda: come Sonia è tornata a vivere grazie a un intervento straordinario​

Progetto Open Heart Uganda: come Sonia è tornata a vivere grazie a un intervento straordinario Grazie al programma Open Heart di Pobic e all’eccellenza della cardiochirurgia italiana, una giovane ragazza africana affetta da una grave cardiopatia congenita ha ricevuto una seconda possibilità. Una storia vera di speranza, scelte difficili e vita salvata. In Africa, ogni anno migliaia di bambini nati con gravi malformazioni cardiache non hanno accesso a cure adeguate. Ma ogni tanto, grazie al coraggio delle famiglie, all’eccellenza medica italiana e al sostegno di chi dona, avviene un piccolo miracolo. È il caso di Sonia, una ragazza di 15 anni affetta da una gravissima cardiopatia congenita, che oggi è viva grazie all’intervento di chirurgia cardiaca pediatrica reso possibile da Pobic attraverso il programma Open Heart. Una diagnosi senza appello: pochi mesi di vita Durante uno screening medico in Africa – Uganda, organizzato da Pobic nel gennaio scorso, i medici hanno individuato sette bambini in condizioni critiche. Tra loro, Sonia spiccava non solo per la gravità della malattia, ma anche perché era visibilmente più grande degli altri.   Aveva già compiuto 15 anni e, secondo i medici, le restavano solo pochi mesi di vita se non fosse stata operata d’urgenza.   La sua cardiopatia evolutiva conduceva alla morte entro i 16 anni. Eppure, Sonia continuava ad andare a scuola, sognando di essere inclusa nel programma Open Heart che porta in Italia bambini malati di cuore per essere operati. Un intervento ad altissimo rischio Tra i casi gravi, Sonia era quella con meno tempo a disposizione, ma anche con il più alto rischio operatorio. Il cardiochirurgo italiano Dr. Giancarlo Michielon (Ospedale Gaslini di Genova), tra i massimi esperti mondiali di chirurgia cardiaca infantile, ha confermato che l’operazione era possibile, ma con un rischio di morte pari al 50%.    Oltre al rischio vitale, c’era un 70% di probabilità che la ragazza uscisse dall’intervento con un pacemaker permanente o con invalidità neurologiche causate da eventuali complicazioni.   Anche i costi dell’operazione erano significativamente più alti rispetto alle altre, a causa della complessità e delle competenze specialistiche necessarie. La scelta del coraggio e della vita La decisione non è stata semplice. È spettata al Presidente di Pobic, Paolo, assumersi la responsabilità morale e operativa di dare una possibilità a Sonia. Con grande determinazione, Pobic ha avviato una raccolta fondi straordinaria e ha organizzato il trasferimento in Italia. La famiglia di Sonia – mamma, papà e due sorelline – ha accettato consapevolmente di correre questo rischio. Perché non c’era altra via per salvare la vita di questa giovane ragazza. Il miracolo della cardiochirurgia italiana L’intervento è stato programmato presso il Gaslini di Genova, eccellenza assoluta nella cura dei bambini affetti da malattie cardiache congenite. La chirurgia è andata oltre le migliori aspettative: nessun arresto cardiaco, nessun pacemaker, nessun danno neurologico. Il cuore di Sonia è stato ricostruito. Oggi la ragazza può vivere una vita normale. Un cuore nuovo le ha ridato il futuro. Perché sostenere il programma Open Heart di Pobic Ogni storia come quella di Sonia è il risultato di un’unione concreta tra competenze mediche di altissimo livello e un sostegno umanitario reale. Il programma Open Heart di Pobic si occupa di identificare, selezionare e operare bambini e ragazzi con patologie cardiache gravi che nei Paesi d’origine non avrebbero alcuna possibilità di cura. Grazie alle donazioni, Pobic riesce a finanziare viaggi, operazioni e degenze, salvando vite che altrimenti sarebbero destinate a spegnersi. La storia di Sonia dimostra che donare salva davvero la vita di un bambino. GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 +

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2 Apr

Pobic ODV e Med Action insieme per i bambini del Corno d’Africa​

POBIC e Med Action insieme per i bambini del Corno d’Africa Padova, giovedì 27 marzo 2025 – Una data da ricordare. Due organizzazioni, un unico grande obiettivo: costruire un futuro più giusto, dove ogni bambino, ovunque sia nato, abbia il diritto di essere curato e protetto. È stato firmato un accordo di intenti tra POBIC e Med.Action, due realtà italiane che operano da anni nella cooperazione sanitaria internazionale. Insieme, uniscono forze, competenze e visione per garantire cure gratuite e di qualità ai bambini del Corno d’Africa, una delle aree più vulnerabili del pianeta. Un piccolo gesto qui può cambiare una vita lontano Con queste parole si può riassumere lo spirito dell’incontro tra Paolo Novellini, presidente di POBIC, e Ada Caraffini, direttore dell’organizzazione, insieme ai rappresentanti di Med.Action: il professor Giovanni Stellin, presidente, Walter Cadorin, vicepresidente, e Walter Cendron, responsabile della gestione progetti ed eventi. L’obiettivo comune è offrire assistenza sanitaria gratuita a chi oggi non ha accesso nemmeno ai servizi di base, facilitando interventi salvavita per bambini cardiopatici e promuovendo un modello di solidarietà concreta. Perché questo progetto è importante Nel Corno d’Africa, migliaia di bambini convivono con patologie che, in altri contesti, verrebbero curate tempestivamente. La mancanza di ospedali adeguati, la scarsità di personale medico formato e le difficoltà economiche rendono quasi impossibile l’accesso alle cure.   POBIC, una ONG con oltre 30 anni di attività nei progetti umanitari in Africa, e Med.Action, formata da professionisti del settore medico impegnati nel volontariato sanitario, vogliono dare una risposta a questa emergenza. Non è solo una questione di medicina. È una questione di giustizia. I pilastri dell’accordo Solidarietà: Mettere in comune competenze, energie e risorse per aiutare le comunità più fragili.   Accessibilità ai servizi sanitari: Garantire cure gratuite e di qualità, superando le disuguaglianze economiche e geografiche.   Cooperazione tra ONG italiane: Unire le forze per moltiplicare l’impatto e arrivare là dove c’è più bisogno. Come contribuire Questo progetto ha bisogno del supporto di tutti. Ecco come ognuno può fare la differenza:   Donare: anche un piccolo contributo può garantire una visita, una diagnosi, o un intervento salvavita.   Diventare volontario: medici, infermieri, logisti, comunicatori… ognuno può mettere a disposizione il proprio tempo e le proprie competenze.   Condividere: parlarne con altri, diffondere il progetto, aumentare la consapevolezza su ciò che accade nel Corno d’Africa.     Attraverso questo accordo, POBIC e Med.Action intendono rafforzare gli interventi nei contesti più complessi, rispondendo all’emergenza sanitaria in Africa con azioni concrete, misurabili e sostenibili. Un futuro possibile, un presente da costruire Quello siglato il 27 marzo non è solo un documento.  È un impegno reale, fondato sull’esperienza e sulla volontà di non lasciare indietro nessun bambino.   GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 +

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26 Mar

Un Cuore per la Nigeria – Firmato lo storico accordo con l’UCH di Ibadan​

Un Cuore per la Nigeria – Firmato lo storico accordo con l’UCH di Ibadan Ci sono traguardi che non arrivano all’improvviso. Hanno il ritmo lento e ostinato delle cose che crescono con cura, passo dopo passo. E ci sono firme che, quando si appoggiano sulla carta, pesano come pietre miliari nella storia di un progetto. Oggi, 17 marzo, è uno di quei giorni. Il protocollo di intesa tra POBIC e l’UCH di Ibadan – il più importante ospedale universitario della Nigeria – è realtà. Un accordo quinquennale di collaborazione nell’ambito della cardiochirurgia pediatrica, siglato alla presenza del Presidente di POBIC Paolo Novellini, del Dott. Festus Adedayo e delle autorità sanitarie nigeriane, Prof. Jesse Abiodun Otegbayo, Direttore Generale dell’UCH, e Prof.ssa Olubukola Adeponle Adesina, Presidente del Comitato Medico Consultivo. Ma questa non è solo una notizia. È il culmine di una storia iniziata molto tempo fa. Le prime battute di un lungo cammino Tutto è iniziato nel 2016, con le prime missioni di POBIC in Nigeria. In quelle prime, coraggiose spedizioni, le equipe mediche italiane lasciavano l’Italia per operare bambini affetti da cardiopatie congenite in contesti sanitari estremamente difficili. Si trattava di missioni esplorative, piene di incognite, ma spinte da una certezza: ogni bambino salvato valeva il viaggio.   L’University Teaching Hospital di Enugu fu il primo ospedale partner. Da lì, nel tempo, nacquero collaborazioni stabili con strutture come il Federal Medical Center di Yenagoa e il Niger Delta University Teaching Hospital di Okolobiri. Interventi, formazioni, workshop, volontari, partenze, rientri: la macchina della solidarietà non si è più fermata. ADOTTA A DISTANZA Il cuore oltre il mare Quando le cardiopatie erano troppo complesse per essere affrontate in Nigeria, POBIC si faceva carico del trasferimento dei piccoli pazienti in Italia, presso l’Istituto Gaslini di Genova. Così, negli anni, Michael, Yusuf, Jesse, Daniel, Treasure, Salim, Diane, Jed, Simon, Aleeson e molti altri hanno attraversato il mare per ricevere una seconda possibilità.     Il programma di adozione a distanza è nato proprio per accompagnarli nel tempo, garantendo non solo cure mediche, ma anche continuità educativa e supporto familiare. Perché guarire, in fondo, significa anche poter crescere. Una casa che accoglie, un ago che cuce Nel frattempo, a Yenagoa, nasceva Casa POBIC: una struttura dove si intrecciano assistenza, protezione e formazione. Qui, le giovani donne vittime di violenza o emarginazione ricevono sostegno, accoglienza, e soprattutto, strumenti per riprendersi la propria vita. Tra questi, il più prezioso: l’autonomia.   Il progetto di formazione sartoriale è diventato un simbolo di riscatto. Cucire, in questa terra, non è solo mestiere: è arte, dignità, indipendenza. È il filo con cui si ricuce una vita nuova. La stima delle istituzioni Tutto questo ha attirato l’attenzione delle autorità nigeriane. Il Ministro della Salute ha scritto al Governo Italiano, lodando l’operato di POBIC e chiedendo che il progetto prosegua e si rafforzi. LEGGI ANNO PER ANNO IL PERCORSO POBIC IN NIGERIA   Anche il Governatore dello Stato di Bayelsa ha riconosciuto ufficialmente il valore del lavoro svolto, definendo l’iniziativa come un esempio virtuoso di cooperazione tra popoli. Il giorno che aspettavamo Ed eccoci a oggi. Dopo anni di lavoro sul campo, POBIC ha firmato un accordo con l’UCH di Ibadan, uno dei più prestigiosi ospedali della Nigeria.   Non è solo un atto formale: è una promessa reciproca. Una visione condivisa che punta alla creazione di un reparto di cardiochirurgia pediatrica operativo, stabile, formativo, in grado di restituire la salute e il futuro a centinaia di bambini.   Un progetto che ora ha radici più profonde, e ali più larghe. Questa firma non chiude un capitolo. Lo apre. È la conferma che ogni bambino salvato finora non è stato un gesto isolato, ma parte di una missione più grande. E oggi, quel cuore che ha battuto forte a Enugu, a Genova, a Yenagoa, comincia a battere anche a Ibadan. Il futuro è appena cominciato. GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 +

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12 Mar

Missione per la vita: come il cuore dei bambini africani riprende a battere

Missione per la vita: come il cuore dei bambini africani riprende a battere Questo problema, che colpisce migliaia di bambini ogni anno, sembra quasi impossibile da risolvere. Tuttavia, noi di POBIC non ci lasciamo scoraggiare di fronte a sfide così grandi. Ci impegniamo costantemente per garantire cure mediche ai bambini africani affetti da malattie cardiache. Siamo impegnati in Africa per garantire ai bambini affetti da malattie cardiache le cure mediche di cui hanno bisogno. Operiamo in numerosi paesi africani e ci impegniamo non solo a fornire interventi medici, ma anche a formare il personale medico locale per garantire la sostenibilità dei nostri progetti. La nostra azione si svolge in un contesto in cui le risorse mediche sono limitate, e le competenze specialistiche spesso mancano del tutto. La sfida che affrontiamo è enorme. Nell’Africa sub-sahariana, le malattie cardiache sono una delle principali cause di morte tra i bambini. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, più di 300.000 bambini africani nascono ogni anno con una malattia cardiaca congenita e solo una piccola percentuale di questi riesce ad avere accesso alle cure di cui ha bisogno. Il nostro intervento, quindi, è fondamentale per salvare la vita di questi bambini e garantire loro un futuro. Storie di cambiamento e speranza Il caso di Keita: Keita è un bambino di 10 anni che vive in Mali. A causa di una malattia cardiaca, Keita ha sempre avuto problemi di salute e difficoltà nelle attività quotidiane. Grazie al nostro intervento, Keita ha potuto ricevere le cure mediche di cui aveva bisogno e oggi può vivere una vita normale. La nostra azione in Burkina Faso: In Burkina Faso, abbiamo realizzato un programma di formazione per il personale medico locale. Grazie a questo progetto, i medici burkinabé possono ora diagnosticare e curare le malattie cardiache dei bambini, garantendo loro un futuro migliore. Il progetto in Senegal: In Senegal, abbiamo messo in atto un programma di prevenzione delle malattie cardiache, che include l’educazione sanitaria delle madri e la vaccinazione contro le malattie che possono causare problemi cardiaci. Grazie a questo progetto, molti bambini senegalesi possono ora crescere sani e forti. ADOTTA A DISTANZA Solidarietà e impegno collettivo L’unione fa la forza Non potremmo realizzare la nostra missione senza il supporto di molte persone e organizzazioni partner. Ogni donazione, indipendentemente dall’importo, contribuisce a salvare la vita di un bambino africano. La formazione come arma di cambiamento Uno degli aspetti più importanti del nostro lavoro è la formazione del personale medico locale. Questo non solo aiuta a salvare vite umane nel breve termine, ma anche a garantire la sostenibilità delle cure mediche nel lungo termine. Il potere della prevenzione Ci impegniamo non solo a curare, ma anche a prevenire le malattie cardiache nei bambini africani. Questo si traduce in programmi educativi e di vaccinazione che aiutano a prevenire l’insorgenza di queste malattie. L’importanza dell’ascolto Poniamo grande enfasi sull’ascolto delle comunità locali e sulla comprensione delle loro esigenze. Questo approccio basato sul rispetto e sulla comprensione reciproca è fondamentale per il successo delle nostre missioni. La sfida che affrontiamo è enorme. Nell’Africa sub-sahariana, le malattie cardiache sono una delle principali cause di morte tra i bambini. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, più di 300.000 bambini africani nascono ogni anno con una malattia cardiaca congenita e solo una piccola percentuale di questi riesce ad avere accesso alle cure di cui ha bisogno. Il nostro intervento, quindi, è fondamentale per salvare la vita di questi bambini e garantire loro un futuro. In che cosa si traduce il nostro impegno concreto sul “campo”. Il fulcro della nostra opera sono i bambini africani. Le nostre missioni mediche comprendono la diagnosi, il trattamento e la riabilitazione dei bambini affetti da malattie cardiache. Queste missioni rappresentano la speranza per migliaia di famiglie che, altrimenti, non avrebbero accesso alle cure mediche di cui hanno bisogno. Tuttavia, la nostra opera non si limita alla sola cura medica. Quest’ultima è infatti affiancata da un’importante opera di sostegno psicologico alle famiglie dei bambini malati. Inoltre, svolgiamo un importante lavoro di prevenzione, attraverso programmi di vaccinazione e di educazione sanitaria.Il nostro lavoro è svolto con grande umanità e rispetto per le culture e le tradizioni locali. Questo approccio permette di instaurare un rapporto di fiducia con le comunità locali e di lavorare insieme per migliorare la salute dei bambini. Infine, è importante sottolineare che la nostra opera è resa possibile grazie all’impegno di molti volontari e donatori. Senza di loro, non sarebbe possibile realizzare tutto questo. Conclusioni In conclusione, il nostro lavoro rappresenta una luce di speranza per migliaia di bambini africani affetti da malattie cardiache. Nonostante le enormi sfide, continuiamo ad impegnarci quotidianamente per garantire a questi bambini le cure mediche di cui hanno bisogno e per formare il personale medico locale, garantendo così un futuro migliore per l’Africa. Sostenete il nostro importante lavoro. Insieme, possiamo fare la differenza. GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 +

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14 Gen

Le storie di Tehila e Joshua: un viaggio di speranza dalla Nigeria all’Italia

Le storie di Tehila e Joshua: un viaggio di speranza dalla Nigeria all’Italia In Nigeria, un paese ricco di cultura e risorse, ma segnato da profonde disuguaglianze, l’infanzia può essere una sfida quotidiana. Per i bambini con disabilità o condizioni mediche complesse, come Tehila e Joshua, queste sfide diventano ancora più ardue.   Tehila: un sorriso oltre le difficoltà Tehila è una bambina di 7 anni nata in un villaggio rurale nel sud della Nigeria. Fin dalla nascita, ha affrontato la sindrome di Down, una condizione genetica che, in un contesto come quello nigeriano, comporta ulteriori ostacoli. In molte comunità, la disabilità è spesso fraintesa, portando a stigma e isolamento sociale. Le risorse limitate e la mancanza di strutture adeguate rendono difficile l’accesso a cure mediche e programmi educativi specializzati. Nonostante queste sfide, Tehila ha mostrato una resilienza straordinaria. Il suo sorriso contagioso e la sua curiosità innata l’hanno resa amata dalla famiglia e da chiunque la incontri. Tuttavia, un difetto cardiaco congenito minacciava seriamente la sua salute e il suo futuro. In un paese dove l’assistenza sanitaria è spesso inaccessibile per le famiglie meno abbienti, le speranze di Tehila sembravano affievolirsi. ADOTTA A DISTANZA Joshua: un cuore coraggioso in cerca di guarigione Joshua, 8 anni, proviene da una comunità urbana nella regione del Delta del Niger. La sua infanzia è stata segnata da un difetto cardiaco che gli impediva di partecipare alle attività tipiche dei bambini della sua età. In Nigeria, l’accesso alle cure specialistiche è limitato, e le famiglie spesso devono affrontare costi proibitivi per trattamenti medici salvavita. Nonostante le difficoltà economiche, la famiglia di Joshua ha cercato disperatamente una soluzione per il suo problema cardiaco, temendo per la sua vita e il suo futuro. Un ponte di speranza: dall’Africa all’Europa Le storie di Tehila e Joshua hanno preso una svolta positiva grazie all’intervento dell’associazione POBIC e al progetto “Open Heart”. Questo programma mira a individuare bambini con patologie cardiache congenite in paesi con sistemi sanitari fragili, offrendo loro l’opportunità di ricevere cure adeguate. Per Tehila e Joshua, ciò ha significato un viaggio in Italia, dove sono stati accolti e operati presso l’ospedale Gaslini di Genova, una struttura all’avanguardia nella cura delle malattie pediatriche. Il trasferimento in un paese straniero, l’incontro con una nuova cultura e l’affrontare interventi chirurgici complessi sono stati momenti di grande coraggio per entrambi i bambini. La presenza delle loro madri al fianco durante questo percorso è stata fondamentale, offrendo sostegno emotivo e amore incondizionato. Un futuro luminoso all’orizzonte Dopo gli interventi, sia Tehila che Joshua hanno mostrato notevoli progressi. Tehila, con il suo spirito vivace, ha iniziato a esplorare il mondo con rinnovata energia, mentre Joshua sogna di tornare a giocare a calcio con i suoi amici, libero dalle limitazioni che lo hanno accompagnato finora. Il successo delle loro operazioni non solo migliora la loro qualità di vita, ma rappresenta anche un messaggio di speranza per molte altre famiglie in situazioni simili. Il ruolo cruciale del sostegno comunitario Le esperienze di Tehila e Joshua ci ricordano che, nonostante le difficoltà, ogni bambino merita una chance per un futuro sano e felice. Invitiamo tutti a sostenere progetti come “Open Heart” e l’associazione POBIC, affinché possano continuare a offrire speranza e cure a molti altri bambini in tutto il mondo. La partecipazione attiva e il sostegno della comunità sono essenziali per garantire che storie come quelle di Tehila e Joshua possano ripetersi, trasformando vite e costruendo ponti di solidarietà globale. DONA ORA / ADOTTA ORA Un invito all’azione Dopo gli interventi, sia Tehila che Joshua hanno mostrato notevoli progressi. Tehila, con il suo spirito vivace, ha iniziato a esplorare il mondo con rinnovata energia, mentre Joshua sogna di tornare a giocare a calcio con i suoi amici, libero dalle limitazioni che lo hanno accompagnato finora. Il successo delle loro operazioni non solo migliora la loro qualità di vita, ma rappresenta anche un messaggio di speranza per molte altre famiglie in situazioni simili. Dove sono stati svolti gli interventi I bambini verranno operati al Gaslini di Genova.   L’istituto collabora con il progetto Open Heart da moltissimi anni e ci ha aiutato a salvare decine e decine di bambini. Negli anni oltre 60 sono scampati alla morte grazie a questo programma e l’istituto Giannina Gaslini di Genova è in prima linea insieme a noi per non lasciar morire queste giovani vite.   Ecco il sito ufficiale dell’istituto. https://www.gaslini.org/ Ecco alcune domande che potresti porti Come verranno utilizzate le donazioni? Ogni euro donato sarà direttamente destinato alle esigenze operatorie di Ariella. La nostra ONG opera con la massima trasparenza finanziaria, garantendo che ogni contributo abbia un impatto diretto sulla loro vita.   Chi seleziona i beneficiari delle operazioni? I beneficiari, in questo caso Jernita Ariella e Mary, vengono selezionati in base a criteri medici e di necessità. Collaboriamo da anni con i medici del Gaslini per garantire che le risorse vadano a chi ne ha bisogno in modo più urgente. E per urgente intendiamo a rischio vita.   Posso fidarmi che le donazioni saranno utilizzate correttamente? Assolutamente. Ogni transazione è tracciata e ogni dettaglio finanziario sarà reso disponibile a chiunque desideri avere ulteriori informazioni. POBIC opera nel settore delle no profit da oltre 30 anni e fa dell’onestà uno dei suoi principali valori. Scopri sul sito tutti i nostri DOCUMENTI SULLA TRASPARENZA   Qual è il tuo track record nel trattare casi come questi? Abbiamo una lunga storia di successi nel fornire cure salvavita a bambini in situazioni simili. Le storie positive dei bambini che abbiamo aiutato sono la prova tangibile del nostro impegno. Dai un’occhiata alla nostra storia in Nigeria     Cosa succede se non raggiungete l’obiettivo di raccolta fondi? Anche se non raggiungiamo l’intero obiettivo, ogni donazione ci avvicina al nostro scopo. Ogni euro conta e contribuirà a garantire un futuro migliore.   Posso fare una donazione anche se non sono in grado di donare molto? Assolutamente sì! Ogni donazione, indipendentemente dall’importo, ha un impatto. Anche piccoli contributi possono fare la differenza. Tanti

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6 Dic

Un regalo che cambia le vite: adottare a distanza per Natale

Un regalo che cambia le vite: adottare a distanza per Natale Un gesto speciale che dona speranza, felicità e un futuro a chi ne ha più bisogno. In un periodo come il Natale in cui siamo sommersi da oggetti materiali, regalare un’adozione a distanza può diventare il dono più autentico. È un modo per dare un senso profondo alle festività, trasformando un gesto di generosità in una possibilità concreta di cambiamento. Questo tipo di regalo non si limita a essere simbolico, ma rappresenta un vero e proprio investimento nella vita di chi, senza questo aiuto, non avrebbe accesso a istruzione, cure mediche o condizioni di vita dignitose. Sostenere un bambino in difficoltà significa offrire speranza, futuro e serenità, un atto che scalda il cuore di chi lo riceve e arricchisce chi lo fa. Regalare un’adozione a distanza è un simbolo di condivisione e umanità, perfetto per vivere lo spirito autentico del Natale. https://youtu.be/TjU5Bzg0eBc L’impatto concreto dell’adozione a distanza Adottare a distanza non è solo un aiuto economico: è l’inizio di un percorso che può cambiare radicalmente la vita di un bambino. I dati parlano chiaro: secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Science Daily, i bambini sostenuti attraverso questi programmi hanno il 40% di probabilità in più di completare la scuola secondaria e il 50-80% in più di terminare l’istruzione universitaria. Questi progressi si riflettono anche sull’occupazione futura, con un aumento del 35% nelle probabilità di ottenere un lavoro stabile. Oltre all’istruzione, i fondi raccolti attraverso le adozioni a distanza garantiscono accesso a cure mediche essenziali, acqua pulita e cibo nutriente. Ogni contributo non solo migliora la vita del singolo bambino, ma ha effetti positivi anche sulle loro famiglie e sulle comunità, favorendo uno sviluppo sostenibile a lungo termine. Un dono reciproco che costruisce legami Adottare a distanza non significa soltanto donare risorse materiali. È un gesto che crea un legame unico tra chi dona e chi riceve. Attraverso lettere, aggiornamenti e piccoli disegni, puoi seguire i progressi del bambino che stai aiutando, rendendo questa esperienza profondamente gratificante. È una relazione che arricchisce entrambe le parti: mentre il bambino riceve un supporto vitale, chi adotta scopre una nuova dimensione di empatia e solidarietà.  https://youtu.be/A50pNFikpyo Le adozioni a distanza con Pobic Quest’anno, scegli di fare la differenza con un gesto che durerà nel tempo.  Regalare o intraprendere un’adozione a distanza significa trasformare il periodo delle festività in un’opportunità di cambiamento reale. Ogni piccolo contributo è un passo verso un mondo più giusto, in cui ogni bambino possa avere accesso a diritti fondamentali come l’istruzione, la salute e la felicità.  Contatta la ONG Pobic per scoprire come adottare a distanza e trasforma la tua generosità in un cambiamento concreto. Ogni piccolo contributo è un grande passo verso un mondo più giusto. Offri speranza e felicità a chi ne ha più bisogno, regalando un Natale davvero indimenticabile. GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 +

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16 Ott

Operazione Cuore Aperto: la Missione in Uganda per Salvare la Vita di Bambini con Patologie Cardiache Congenite​

Operazione Cuore Aperto: la Missione in Uganda per Salvare la Vita di Bambini con Patologie Cardiache Congenite Nel cuore dell’Africa, una missione che ha come scopo quello di salvare la vita dei più piccoli sta facendo la differenza. L’ONG internazionale POBIC ha avviato il progetto “Open Heart” in Uganda, un’iniziativa che punta a dare una possibilità di vita a bambini con gravi problemi cardiaci congeniti, che senza un intervento rischiano la vita. A settembre, il nostro presidente Paolo Novellini si è recato in Uganda per un incontro cruciale: l’evento ha avuto riscontri straordinari e offre una nuova speranza a decine di piccoli pazienti. L’Uganda come Nuova Frontiera: la Sfida di “Open Heart” Il progetto Open Heart, “Cuore Aperto”, ha le sue radici in Nigeria, dove ha cambiato il destino di molti bambini. Tuttavia, è in Uganda che la missione ha trovato una nuova linfa. Paese segnato da gravi carenze sanitarie, l’Uganda accoglie oggi il progetto come una vera e propria rivoluzione per la salute pubblica. La speranza di poter dare una seconda possibilità a questi bambini si fa sempre più concreta, anche grazie all’impegno del nostro della popolazione locale. GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 + Un Incontro Fondamentale: l’Appoggio del Ministro della Salute Ugandese ’incontro di settembre tra Paolo Novellini e il Ministro della Salute ugandese rappresenta una pietra miliare per il progetto. In un contesto dove ogni intervento è letteralmente una questione di vita o di morte, il sostegno del governo è indispensabile per dare continuità alle operazioni. In Uganda, abbiamo già operato tre bambini, ma ci sono ancora altri 56 che attendono un intervento. La loro vita è appesa a un filo, e ogni giorno che passa aumenta l’urgenza di un’azione concreta. Una Risposta Straordinaria: il Ministro Promette Sostegno Durante l’incontro, il Ministro della Salute si è dimostrato entusiasta del progetto e ha promesso pieno sostegno a questa missione umanitaria. Ha riconosciuto l’impatto positivo di Open Heart e ha assicurato che presenterà la questione in Parlamento, affinché possa ottenere l’appoggio istituzionale necessario. Questo sostegno potrebbe segnare una svolta decisiva per il progetto, portando nuove risorse e permettendo di raggiungere un numero sempre maggiore di bambini. l Futuro di Open Heart in Uganda passa anche dalle adozioni a distanza Pobic non si è limitata a dare una nuova vita medica ai bambini operati. Nel corso del tempo ha raggiunto la consapevolezza che fosse necessario dare una nuova vita anche dal punto di vista economico. I motivi sono molteplici. la necessità di affrontare una vita dove saranno necessari esami e cure mediche. la necessità di una vita dove poter acquisire istruzione. la necessità di contestualizzare che la salute non passa solo da un cuore sano, ma dall’avere opportunità concrete di crearsi un futuro. Ecco perchè il progetto ADOZIONI A DISTANZA è fondamentale per POBIC. SCOPRILO QUI. l Futuro di Open Heart in Uganda: una Lotta contro il Tempo per la vita di 56 bambini Ogni singolo bambino operato rappresenta una storia di speranza e una vittoria per la vita. Tuttavia, la lista d’attesa è lunga, e il tempo è un lusso che molti di questi piccoli pazienti non hanno. Grazie all’entusiasmo dimostrato dal Ministro, abbiamo ora l’opportunità di accelerare il progetto, ma il nostro lavoro non si ferma qui. Ogni intervento richiede fondi, risorse e, soprattutto, l’aiuto di chi crede nel nostro impegno. Sono già state operate 3 bambine ugandesi nel 2024. La loro vita è salva. Allo stesso tempo in fase di screening i bambini che si sono rivelati nella condizione di dover necessariamente riceve un intervento erano in totale 59. Il sostegno del governo ugandese sarà un tassello fondamentale per la loro vita. Puoi aiutarci a salvare loro la vita attraverso il form che trovi sotto. Bastano 5 euro per salvare loro la vita. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÙ Ogni donazione è per noi fondamentale. PUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU

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26 Set

Come l’intelligenza artificiale può trasformare l’assistenza sanitaria in Africa​

Come l’intelligenza artificiale può trasformare l’assistenza sanitaria in Africa In Africa, la tecnologia e l’AI stanno emergendo come un potente strumento per affrontare le sfide sanitarie nel continente. La tecnologia sta ridisegnando il mondo della medicina, aggiornando il settore dell’assistenza sanitaria e rendendo i servizi più accessibili, efficienti e centrati sul paziente. Fra le novità più discusse c’è l’intelligenza artificiale, anch’essa protagonista di una possibile rivoluzione nel campo medico. Tuttavia, è imperativo garantire che i benefici di queste innovazioni raggiungano tutti gli angoli del pianeta, soprattutto in Africa e nei Paesi a basso reddito.     Intanto visiona sotto il video in cui accogliamo le ultime 3 bambine ugandesi operate in Italia https://youtu.be/TjU5Bzg0eBc Il ruolo dell'AI nell'innovazione africana Negli ultimi anni, si è registrato un boom nell’uso dell’AI per risolvere problemi sanitari nel continente africano. Questo va dalla gestione dei dati in Marocco alla lettura dei genomi in Sudafrica, dall’analisi delle immagini mediche in Ghana al monitoraggio del COVID-19 in Etiopia.   Ad esempio, in Mozambico, gli operatori sanitari hanno sperimentato l’uso di macchine a raggi X portatili collegate a un programma di intelligenza artificiale per diagnosticare la tubercolosi in meno di cinque minuti, con un’accuratezza paragonabile a quella dei medici.         La Science for Africa Foundation (SFA Foundation) ha annunciato un finanziamento di 2,4 milioni di dollari per promuovere l’uso equo dell’AI per migliorare la salute e la vita degli africani. Questo investimento mira a sostenere i ricercatori e gli innovatori africani, consentendo loro di guidare il cambiamento con soluzioni locali e sostenibili.   L’innovazione offre anche una soluzione alla carenza di medici e personale sanitario qualificato in Africa. Molti paesi del continente vedono i loro professionisti sanitari emigrare verso nazioni più ricche. “Uno dei maggiori vantaggi dell’IA in Africa è aiutare gli operatori sanitari a fare di più con risorse limitate,” ha detto in un’intervista Ayomide Owoyemi, esperto di sanità pubblica e tecnologia presso l’Università dell’Illinois, USA.   “L’AI può supportare gli operatori sanitari meno qualificati che forniscono assistenza sanitaria di base, essenziale per affrontare la perdita continua di medici.” https://youtu.be/A50pNFikpyo Le tecnologie di Pobic in Africa Anche la nostra organizzazione sfrutta la tecnologia al fine di migliorare la salute comunitaria in Africa. Pobic si impegna a fornire servizi sanitari essenziali e utilizza strumenti innovativi per affrontare le sfide locali. L’approccio basato sulla comunità è cruciale per garantire che le soluzioni sanitarie siano sostenibili e rispondano alle esigenze specifiche delle popolazioni locali.    Tramite il progetto Ozono Terapia utilizziamo nuovi macchinari per la cura dell’Ulcera di Buruli o da altre piaghe ed ulcere tropicali evitando la pratica del “currettage chirurgico”; oltre all’impegno per la riduzione delle complicanze dovute a detrazioni cicatriziali e impotenza funzionale dei pazienti.   Con il programma Open Heart individuiamo in Africa e nei paesi dell’est europeo, bambini e bambine affetti da gravi patologie cardiache che necessitano di un intervento cardiochirurgico mirato. Investimenti e sfide per l'intelligenza artificiale in Africa L’infrastruttura limitata rappresenta una sfida significativa per l’implementazione di programmi sanitari basati sull’AI in Africa. Molte aree del continente non dispongono di energia elettricaaffidabile o accesso a internet necessario per supportare progetti di AI su larga scala. Inoltre, la maggior parte degli algoritmi di machine learning sono addestrati su dataset esterni all’Africa, limitandone l’efficacia nel contesto locale. Fortunatamente, ci sono programmi in corso presso università e aziende private africane che stanno raccogliendo dati sanitari locali per addestrare modelli specifici per la regione.    “In futuro, l’assistenza sanitaria sarà sempre più digitale e l’AI in Africa sarà uno strumento fondamentale per avanzare in questa direzione,”    ha spiegato Rebecca Distler della Patrick J. McGovern Foundation. GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 +

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29 Ago

Condizioni delle donne in Africa: Sfide e Progressi​

Condizioni delle donne in Africa: Sfide e Progressi Le condizioni delle donne in Africa rappresentano un tema di grande importanza e complessità. Questo articolo esplora le diverse sfide che le donne africane affrontano quotidianamente, nonché i progressi fatti in alcune aree grazie a iniziative locali e internazionali. (guarda il video e scopri uno dei progetti POBIC dedicato alle donne) Sfide Principali per le donne in Africa Accesso all’Istruzione L’accesso all’istruzione è uno dei principali ostacoli per le donne in molte parti dell’Africa. Secondo l’UNESCO, circa 52 milioni di bambine e ragazze in età scolare non frequentano la scuola. Questo problema è aggravato da fattori culturali, economici e geografici. Violenza di Genere La violenza di genere è una realtà devastante per molte donne africane. Studi dell’OMS evidenziano che il 45% delle donne africane ha subito violenza fisica o sessuale. Questa problematica è spesso sottostimata a causa della mancanza di denunce e delle norme sociali che perpetuano il silenzio. Salute e Servizi Sanitari L’accesso ai servizi sanitari è critico per le donne, specialmente durante la gravidanza e il parto. In molte regioni rurali, l’assenza di strutture adeguate e di personale medico qualificato porta a tassi di mortalità materna estremamente alti. Le donne africane sono anche esposte a malattie come l’HIV/AIDS, con un impatto devastante sulle loro vite e comunità. GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 + Condizione delle donne in Africa: Progressi e Iniziative Empowerment Economico Negli ultimi anni, diverse iniziative mirano a migliorare le condizioni economiche delle donne africane. L’organizzazione Pobic, attraverso il programma “Pobic for women”, garantisce il sostegno a tutte le donne attraverso delle case di accoglienza sparse in tutto il mondo, e attraverso questo progetto fornisce lavoro attraverso attività sociali, quali microsartorie, promuovendo l’indipendenza economica e riducendo la povertà. Educazione e Formazione Numerosi programmi educativi stanno contribuendo a migliorare l’accesso all’istruzione per le ragazze. Il progetto “Pobic for women” garantisce 60 ore di formazione e lavoro guidati da un equipe interna, permettendo a migliaia di donne di accedere a un’istruzione di qualità, aumentando le loro opportunità future. Salute e Benessere Pobic lavora per migliorare l’accesso ai servizi sanitari nelle aree rurali. Oltre 200 donne sono state visitate, di queste un quarto sono state disposte a cure ed accertamenti. Questi interventi favoriscono la formazione di ostetriche locali, la costruzione di cliniche e la distribuzione di medicinali essenziali. Il Ruolo delle Politiche Governative per migliorare la ondizione delle donne in Africa Le politiche governative sono cruciali per migliorare le condizioni delle donne in Africa. Diversi paesi africani hanno adottato leggi e politiche volte a proteggere i diritti delle donne e promuovere l’uguaglianza di genere. Tuttavia, l’implementazione efficace di queste leggi rimane una sfida. Legislazione sulla Violenza di Genere Paesi come il Sudafrica e il Ruanda hanno adottato leggi severe contro la violenza di genere. Queste leggi mirano a fornire protezione legale alle vittime e punire i colpevoli. L’efficacia di tali leggi dipende dalla loro applicazione rigorosa e dalla sensibilizzazione della comunità. Programmi di Sviluppo Rurale I programmi di sviluppo rurale mirano a migliorare le condizioni di vita nelle aree remote, dove le donne affrontano le maggiori difficoltà. Questi programmi includono la costruzione di infrastrutture, l’accesso a servizi sanitari e educativi, e la promozione di pratiche agricole sostenibili. PARLARE CON NUMERI Ecco alcune informazioni rilevanti: Secondo la Banca Mondiale, nel 2019, le donne costituivano il 49,6% della popolazione mondiale, con una presenza simile anche in Africa. L’indice di disuguaglianza di genere dell’UNDP combina tre parametri: la disuguaglianza in termini sanitari, la partecipazione al mercato del lavoro e a livello di empowerment. Questi parametri sono definiti sulla base di diversi indicatori come il tasso di mortalità materna, il tasso di fecondità delle adolescenti, il numero di parlamentari donne e la popolazione con almeno un titolo di studio secondario. L’indice sintetico di disuguaglianza di genere ha un valore compreso tra zero e uno: più alto è il valore, maggiore è il livello di disuguaglianza di genere. Il 63% delle donne costrette a vivere in condizioni di estrema povertà si trovano nell’ Africa Subsahariana. La disuguaglianza di genere costa, in media, 95 miliardi di dollari all’anno. Queste statistiche dimostrano come le disuguaglianze di genere rappresentino un problema significativo che influsice sulla vita di molte donne del continente e sull’economia africana. Soluzioni per aumentare la tutela delle donne in Africa Le condizioni delle donne in Africa sono influenzate da molteplici fattori che richiedono un approccio integrato e multisettoriale. Sebbene le sfide siano enormi, i progressi fatti negli ultimi anni mostrano che il cambiamento è possibile. L’istruzione, l’empowerment economico, l’accesso ai servizi sanitari e le politiche governative giocano un ruolo cruciale nel migliorare la vita delle donne africane. Pobic si impegna costantemente scendendo in campo con assistenza e presenza, attraverso progetti concreti volti a migliorare la vita nelle zone più bisognose. Il progetto umanitario Open Heart individua coloro che necessitano di interventi cardiochirurgici perché affetti da patologie cardiache, offrendo un concreto aiuto alle donne africane tutelando la vita dei propri figli. Continuare a sostenere e sviluppare queste iniziative è essenziale per costruire un futuro più equo e prospero per tutte le donne del continente. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÙ Ogni donazione è per noi fondamentale. PUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU

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15 Lug

Il Terzo Mondo tra storia e attualità: come POBIC aiuta con costanza​

Il Terzo Mondo tra storia e attualità: come POBIC aiuta con costanza Il Terzo Mondo tra storia e attualità Il termine “Terzo Mondo” ci porta nel cuore di uno scenario di natura geopolitica che racchiude problematiche tutt’oggi salienti all’interno del quadro politico e sociale internazionale.    Il dibattito mondiale riguardante criticità come l’aumento significativo della popolazione, la carenza di infrastrutture adeguate, lo sviluppo economico e l’insicurezza alimentare sposta il proprio focus verso l’attuale situazione nell’Africa subsahariana, ossia la parte comprendente l’intera area a sud del Sahara.    Parliamo di fragilità strutturali che si estendono dalla zona occidentale del continente fino al cosiddetto “Corno d’Africa”, e che riguardano in primis la recrudescenza di povertà e conflitti civili dovuti soprattutto al ritorno della carestia.   (visiona il video sotto in cui accogliamo le ultime bambine arrivate in Italia per accedere al progetto OPEN HEART) https://youtu.be/TjU5Bzg0eBc Paesi del Terzo mondo: cosa succede Il Terzo Mondo come lo conosciamo oggi, riflette una serie di controversie che affondano le proprie radici nella storia e in particolare nel suo rapporto secolare con l’Occidente modernizzato.    Fatti allarmanti che in paesi come Nigeria, Repubblica democratica del Congo, Somalia e Mozambico risultano essere all’ordine del giorno, potrebbero effettivamente essere considerati gli “strascichi” di un controllo prevalentemente politico avvenuto tra la fine del XIX e la prima metà del XX secolo, con la spartizione tra le potenze dell’occidente dei vari territori su tutta l’area subsahariana e il massiccio sfruttamento delle risorse locali.   Nonostante il collasso dei regimi coloniali e l’autonomia territoriale ottenuta nel secondo dopoguerra, gli stati dell’Africa hanno comunque risentito di un evidente stato di arretratezza già nelle fasi della “decolonizzazione”, provocato in larga parte dalle pesanti eredità dell’amministrazione attuata dalle potenze europee. GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 + Perché si chiama Terzo Mondo È in questo contesto storico caratterizzato da un diffuso rivendicazionismo da parte degli stati africani che trova allo stesso tempo la propria collocazione all’interno del panorama politico globale la denominazione di “Terzo Mondo”.    Il termine fu coniato dall’economista e sociologo francese Alfred Sauvy nel 1952 in un suo articolo, rifacendosi a quello che in epoca rivoluzionaria era conosciuto come “Terzo Stato”, formato dalle fasce di popolazione meno abbienti.    L’intento di Sauvy era quello di identificare tutti quei paesi che non erano né inquadrati economicamente nel sistema capitalistico dell’Occidente, ossia il “Primo Mondo”, né ideologicamente rispetto all’Est sovietico conosciuto come il “Secondo Mondo”, contrapposto politicamente al primo.  Un nuovo assetto geopolitico Al di là dell’egemonia esercitata dai due blocchi, prese così forma, nel frattempo, un assetto geopolitico del tutto inedito che sarebbe andato ben oltre la tradizionale dicotomia est-ovest e che avrebbe coinvolto direttamente parti del globo in via di sviluppo situate a sud dell’emisfero, come appunto l’Africa, l’Asia e l’America Latina.   Si andava in questo modo definendo in maniera sempre più nitida l’identità sotto il profilo socioeconomico dei cosiddetti paesi non-allineati, accomunati da un profondo desiderio di riscatto ed emancipazione nei confronti delle politiche imperialiste.   Non è un caso che nello scenario mediatico contemporaneo si parli ancora di “terzomondismo”, concezione nata dalla consapevolezza da parte dei paesi implicati della sostanziale precarietà dell’economia statale come conseguenza diretta dei traumi subiti durante il colonialismo, ritenuto secondo i leader delle nazioni africane il principale responsabile del disastro politico ed economico.    In questo senso, la questione del terzomondismo è stata interpretata come la volontà di affrancamento stessa dagli schemi di sviluppo dell’Occidente, parallelamente alla legittimazione di una sovranità nazionale capace di promuovere una visione di gran lunga più “democratica” del progresso e del benessere sul piano collettivo.    Tuttavia, diseguaglianze e divisioni culturali interne protratte nel tempo, frutto anch’esse di complessità in termini storici ed istituzionali, hanno finito col ridurre considerevolmente le possibilità per i governi africani di garantire una condizione di parità tra i diversi strati della popolazione e soprattutto di espansione dal punto di vista commerciale. Terzo mondo: I nazionalismi africani Lo stigma dell’assoggettamento da parte delle potenze straniere ha in una certa maniera rappresentato la spinta propulsiva per la nascita di nazionalismi africani fondati sulla piena libertà di autodeterminazione governativa, cosa che l’ingente debito del Terzo Mondo verso creditori o altri stati con livelli di ricchezza nettamente superiori ha reso e tutt’ora sta rendendo difficile da realizzare.    Le odierne politiche di austerità con la conseguente emarginazione dai circuiti commerciali internazionali delle nazioni dell’Africa, può essere letta come moderna forma di subordinazione esercitata da popoli una volta fautori di un controllo diretto sull’intero territorio.    Se pensiamo al sottosviluppo che affligge gran parte del continente africano, non può passare inosservata quel genere di dipendenza che, anche se attraverso dinamiche apparentemente dissimili, probabilmente andrebbe a giustificare la nostra percezione del passato in relazione ad una rilettura del presente.    Considerate le non trascurabili asimmetrie che persistono circa le condizioni di benessere, il consumo di beni e l’accessibilità ai servizi rispetto alle nazioni con indici di industrializzazione maggiore, sarebbe un errore disconoscere quella che oggi potrebbe essere ritenuta a tutti gli effetti la nuova narrazione geopolitica scaturita da una contrapposizione sempre più marcata tra area nord e sud del pianeta.    Anche per combattere le problematiche economiche legate al terzo mondo POBIC lavora costantemente per porre rimedio a un problema che affonda le sue radici lontano nel tempo e che si ripercuote su difficoltà sanitarie enormi.Il progetto open heart che ogni anno salva decine di bambini nasce li.  Scopri ora di cosa si tratta. 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