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Pearl è nata il 23 maggio 2023 nel distretto di Kabarole, in Uganda occidentale. I suoi genitori, Davis e Neelam, vivono in un villaggio rurale nel distretto di Bunyangabu, dove il padre si occupa di agricoltura e piccolo commercio, mentre la madre segue Pearl a tempo pieno.
I primi mesi di vita della bambina sembravano nella norma. Ma già intorno agli otto mesi, i genitori iniziarono a notare segnali preoccupanti: affanno dopo il gioco, battito irregolare, episodi di debolezza.
Nonostante i primi consulti rassicuranti presso i centri locali, fu solo all’inizio del 2025 che Pearl venne indirizzata all’Uganda Heart Institute, dove un’ecocardiografia portò alla diagnosi definitiva: Tricuspid Atresia di tipo 2C, una rara e complessa cardiopatia congenita che non poteva essere trattata in loco.
In un contesto simile, il progetto Open Heart Pobic è riuscito a intervenire tempestivamente. Grazie alla segnalazione proveniente dalla rete locale e alla raccomandazione del Ministero della Salute ugandese, la bambina è stata presa in carico da Pobic per l’organizzazione del trasferimento in Italia, presso l’Ospedale Pediatrico Gaslini di Genova.
In collaborazione con l’associazione Flying Angels e con il supporto di partner locali e istituzionali, è stato predisposto l’intero percorso di cura: dal visto medico ai voli, dall’accoglienza alla presa in carico ospedaliera.



Il primo intervento chirurgico su Pearl è stato effettuato il 3 settembre 2025. Il post-operatorio è stato complesso: la bambina ha vissuto momenti critici in terapia intensiva, incluso un arresto cardiaco e una nuova fase di rianimazione.
Le équipe mediche del Gaslini hanno gestito la situazione con massima attenzione, comunicando costantemente con lo staff di Pobic. Tra TAC, esami specialistici e procedure invasive come il cateterismo, il decorso è stato seguito con estrema cura.
La madre di Pearl, Neelam, è rimasta al suo fianco per tutta la durata del ricovero, ricevendo supporto logistico e psicologico grazie alla rete attivata da Pobic sul territorio.
Dopo settimane intense, a metà ottobre è arrivata la notizia più attesa: Pearl è stata estubata e ha iniziato a rispondere positivamente alle terapie. Le immagini e i video condivisi dallo staff medico mostrano una bambina provata ma vigile, e finalmente di nuovo in grado di stringere la mano alla sua mamma.
Il personale sanitario ha confermato che il quadro clinico, pur restando delicato, è in miglioramento. Anche i biglietti per il rientro della famiglia sono stati modificati per adattarsi alle nuove tempistiche post-operatorie.
La storia di Pearl racconta molto più di un singolo caso medico. È l’esempio di come una rete di solidarietà internazionale possa funzionare:
dall’intercettazione precoce del bisogno,
alla mobilitazione di risorse mediche, logistiche e istituzionali,
fino al supporto umano e concreto alle famiglie coinvolte.
Grazie al progetto Open Heart Pobic, oggi Pearl ha una nuova possibilità di vivere. La sua storia è anche un invito a continuare a sostenere questo impegno, affinché sempre più bambini possano ricevere la cura che meritano, indipendentemente dal luogo in cui nascono.
Marketer e docente di comunicazione e marketing, sensibile a tematiche umanitarie e di soccorso. Scrivo solo di ciò che mi interessa realmente e la missione di POBIC è di cruciale importanza.
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