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14 Apr
Progetto Open Heart Nigeria: come Sonia è tornata a vivere grazie a un intervento straordinario Grazie al programma Open Heart di Pobic e all’eccellenza della cardiochirurgia italiana, una giovane ragazza africana affetta da una grave cardiopatia congenita ha ricevuto una seconda possibilità. Una storia vera di speranza, scelte difficili e vita salvata. In Africa, ogni anno migliaia di bambini nati con gravi malformazioni cardiache non hanno accesso a cure adeguate. Ma ogni tanto, grazie al coraggio delle famiglie, all’eccellenza medica italiana e al sostegno di chi dona, avviene un piccolo miracolo. È il caso di Sonia, una ragazza di 15 anni affetta da una gravissima cardiopatia congenita, che oggi è viva grazie all’intervento di chirurgia cardiaca pediatrica reso possibile da Pobic attraverso il programma Open Heart. Una diagnosi senza appello: pochi mesi di vita Durante uno screening medico in Africa organizzato da Pobic nel gennaio scorso, i medici hanno individuato sette bambini in condizioni critiche. Tra loro, Sonia spiccava non solo per la gravità della malattia, ma anche perché era visibilmente più grande degli altri. Aveva già compiuto 15 anni e, secondo i medici, le restavano solo pochi mesi di vita se non fosse stata operata d’urgenza. La sua cardiopatia evolutiva conduceva alla morte entro i 16 anni. Eppure, Sonia continuava ad andare a scuola, sognando di essere inclusa nel programma Open Heart che porta in Italia bambini malati di cuore per essere operati. Un intervento ad altissimo rischio Tra i casi gravi, Sonia era quella con meno tempo a disposizione, ma anche con il più alto rischio operatorio. Il cardiochirurgo italiano Dr. Giancarlo Michielon (Ospedale Gaslini di Genova), tra i massimi esperti mondiali di chirurgia cardiaca infantile, ha confermato che l’operazione era possibile, ma con un rischio di morte pari al 50%. Oltre al rischio vitale, c’era un 70% di probabilità che la ragazza uscisse dall’intervento con un pacemaker permanente o con invalidità neurologiche causate da eventuali complicazioni. Anche i costi dell’operazione erano significativamente più alti rispetto alle altre, a causa della complessità e delle competenze specialistiche necessarie. La scelta del coraggio e della vita La decisione non è stata semplice. È spettata al Presidente di Pobic, Paolo, assumersi la responsabilità morale e operativa di dare una possibilità a Sonia. Con grande determinazione, Pobic ha avviato una raccolta fondi straordinaria e ha organizzato il trasferimento in Italia. La famiglia di Sonia – mamma, papà e due sorelline – ha accettato consapevolmente di correre questo rischio. Perché non c’era altra via per salvare la vita di questa giovane ragazza. Il miracolo della cardiochirurgia italiana L’intervento è stato programmato presso il Gaslini di Genova, eccellenza assoluta nella cura dei bambini affetti da malattie cardiache congenite. La chirurgia è andata oltre le migliori aspettative: nessun arresto cardiaco, nessun pacemaker, nessun danno neurologico. Il cuore di Sonia è stato ricostruito. Oggi la ragazza può vivere una vita normale. Un cuore nuovo le ha ridato il futuro. Perché sostenere il programma Open Heart di Pobic Ogni storia come quella di Sonia è il risultato di un’unione concreta tra competenze mediche di altissimo livello e un sostegno umanitario reale. Il programma Open Heart di Pobic si occupa di identificare, selezionare e operare bambini e ragazzi con patologie cardiache gravi che nei Paesi d’origine non avrebbero alcuna possibilità di cura. Grazie alle donazioni, Pobic riesce a finanziare viaggi, operazioni e degenze, salvando vite che altrimenti sarebbero destinate a spegnersi. La storia di Sonia dimostra che donare salva davvero la vita di un bambino. GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 +
Continua a leggere12 Apr
2005 – Missione in Ucraina a Krasnograd: lì dove tutto è iniziato Il nostro primo passo in Ucraina è stato lieve, quasi timido. Era il 2005 e la città si chiamava Krasnograd, un piccolo centro nell’oblast’ di Charkiv, non lontano dal confine orientale. Non sapevamo esattamente cosa aspettarci, ma avevamo chiaro un sentimento: volevamo esserci. Non per portare soluzioni dall’alto, ma per camminare accanto. Allora ci chiamavamo ancora Anpobic, ed eravamo all’inizio di un percorso che non immaginavamo così lungo e intenso. Krasnograd ci accolse con la sua bellezza ruvida: case basse, strade polverose, un silenzio che parlava. E nei volti della gente — segnati dal lavoro, dalla fatica, ma anche da una gentilezza quasi disarmante — leggemmo subito una verità: qui c’era bisogno, ma anche dignità. Una povertà concreta, senza maschere, ma mai mendicante. Un impegno fatto di mani tese, non promesse Non ci fu bisogno di grandi piani iniziali. Portammo vestiti, scarpe, coperte, ascoltammo storie, sedemmo a tavola con chi non aveva nulla da offrire se non il tè caldo e la voglia di raccontarsi. Da lì, quasi naturalmente, nacque il progetto di Sostegno a Distanza: uno strumento che ci permise di aiutare famiglie con figli disabili, di costruire un filo diretto tra chi dava e chi riceveva, senza filtri. La missione in Ucraina a Krasnograd prese forma un passo alla volta. Non era un programma: era una relazione. In un tempo in cui tutto sembrava immobile, quel piccolo scambio di aiuto e umanità generò movimento. Una carezza che andava e tornava. ADOTTA A DISTANZA 2025: la guerra in Ucraina e la fedeltà alla missione Poi, nel 2022, il rumore della guerra ha attraversato anche quei luoghi quieti. E oggi, nel 2025, Krasnograd è diventata un punto dolente sulla mappa della sofferenza. La guerra in Ucraina ha cambiato il volto di tutto, ma non il nostro legame con quella gente. Le voci che ci arrivano parlano di paura, di fame, di freddo. E noi siamo ancora lì — non con soluzioni definitive, ma con la stessa presenza testarda di sempre. Perché la missione in Ucraina, almeno per noi, è prima di tutto una promessa di fedeltà. GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 +
Continua a leggere12 Apr
2023 – Missione in Ucraina a Nemirov: un’ambulanza per ripartire Era rimasta una sola ambulanza per tutta la città di Nemirov, in Ucraina. Poi, un giorno del 2023, non ci sono state più nemmeno quelle. Un frammento di missile russo — parzialmente abbattuto, ma non abbastanza — ha colpito in pieno l’unico mezzo di soccorso disponibile. Una tragedia silenziosa, passata forse inosservata altrove, ma che per una piccola comunità come Nemirov ha significato perdere l’ultima possibilità di trasporto d’urgenza, l’unico mezzo per salvare vite. Un colpo al cuore, in mezzo a una guerra in Ucraina che logora ogni giorno il tessuto sociale e sanitario del paese. Quando servono risposte concrete Non abbiamo avuto bisogno di pensarci a lungo. Come Pobic, da anni impegnati con numerose missioni in Ucraina, sapevamo cosa fare. Non servivano buone intenzioni, serviva un’ambulanza. Subito. Abbiamo così deciso, in via emergenziale, di donare un mezzo dismesso in Italia, non più utilizzato per il soccorso locale ma ancora perfettamente funzionante. È partita così una nuova missione in Ucraina: discreta, concreta, carica di umanità e strumenti essenziali. ADOTTA A DISTANZA Dentro quell’ambulanza molto di più Quella ambulanza, guidata dal presidente di Pobic Ucraina Mikola Segeda, non trasportava solo una soluzione tecnica. Volevamo fosse un segno tangibile che qualcuno, da lontano, ascolta e risponde. A bordo c’erano vestiti, medicinali, forniture di prima necessità, raccolti grazie alla generosità di chi, anche a distanza, non ha dimenticato il popolo ucraino. È stato tutto caricato a mano, pezzo per pezzo, come si fa con le cose che contano davvero. Oltre l’emergenza, la continuità La missione in Ucraina a Nemirov non si esaurisce con una consegna. È parte di un impegno che ci accompagna da anni, fatto di interventi silenziosi, di piccoli miracoli logistici, di rapporti costruiti sul campo. L’emergenza ucraina ha mostrato quanto siano fragili anche le infrastrutture più basilari. Ma ha anche mostrato quanto una comunità fiera possa resistere, se sostenuta. GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 +
Continua a leggere12 Apr
2010 – Missione in Ucraina a Nekrasov: un impegno che continua nel tempo La guerra in Ucraina ha attirato l’attenzione del mondo negli ultimi anni, ma per noi di Pobic l’impegno in questa terra è iniziato molto prima. Tra le tante missioni in Ucraina che abbiamo realizzato, una delle prime e più sentite è stata quella iniziata nel 2010 a Nemirov, presso l’orfanotrofio Nikalaj Alekseevic Nekrasov. La nascita della missione a Nekrasov Nel 2010 siamo arrivati a Nemirov mossi dal desiderio di conoscere una realtà fragile ma significativa. L’orfanotrofio Nekrasov, pur segnato dal tempo, ci è subito apparso come una struttura dignitosa e gestita con attenzione. Ad accoglierci c’era il direttore Kondratuk Vasil Yakovic, che con gentilezza e disponibilità ha ascoltato i nostri propositi. Da quel primo incontro è nato il progetto di Sostegno a Distanza, pensato per aiutare i bambini orfani accolti in strutture pubbliche. Il sostegno concreto Grazie al supporto dei nostri soci e sostenitori, abbiamo potuto avviare una missione in Ucraina concreta: giocattoli, vestiti, beni essenziali sono stati raccolti e consegnati con regolarità. I bambini hanno accolto ogni gesto con entusiasmo e gratitudine, e ogni visita ha rafforzato il legame tra Pobic e questa comunità. 2022: l’inizio della guerra in Ucraina Nel 2022, con lo scoppio della guerra in Ucraina, il contesto è cambiato drammaticamente. L’emergenza ucraina ha colpito duramente anche le strutture già fragili, come l’orfanotrofio di Nekrasov. Le necessità si sono moltiplicate, e così anche l’urgenza della nostra presenza. 2025: la missione continua Oggi, nel 2025, la missione in Ucraina prosegue. Nonostante tutto, Pobic continua a essere presente sul territorio, con interventi mirati e vicini alle persone. Quella di Nekrasov è solo una delle tante missioni in Ucraina portate avanti in questi anni, tutte accomunate da un unico obiettivo: esserci, sempre, accanto a chi ha più bisogno. GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 +
Continua a leggere2 Apr
POBIC e Med Action insieme per i bambini del Corno d’Africa Padova, giovedì 27 marzo 2025 – Una data da ricordare. Due organizzazioni, un unico grande obiettivo: costruire un futuro più giusto, dove ogni bambino, ovunque sia nato, abbia il diritto di essere curato e protetto. È stato firmato un accordo di intenti tra POBIC e Med.Action, due realtà italiane che operano da anni nella cooperazione sanitaria internazionale. Insieme, uniscono forze, competenze e visione per garantire cure gratuite e di qualità ai bambini del Corno d’Africa, una delle aree più vulnerabili del pianeta. Un piccolo gesto qui può cambiare una vita lontano Con queste parole si può riassumere lo spirito dell’incontro tra Paolo Novellini, presidente di POBIC, e Ada Caraffini, direttore dell’organizzazione, insieme ai rappresentanti di Med.Action: il professor Giovanni Stellin, presidente, Walter Cadorin, vicepresidente, e Walter Cendron, responsabile della gestione progetti ed eventi. L’obiettivo comune è offrire assistenza sanitaria gratuita a chi oggi non ha accesso nemmeno ai servizi di base, facilitando interventi salvavita per bambini cardiopatici e promuovendo un modello di solidarietà concreta. Perché questo progetto è importante Nel Corno d’Africa, migliaia di bambini convivono con patologie che, in altri contesti, verrebbero curate tempestivamente. La mancanza di ospedali adeguati, la scarsità di personale medico formato e le difficoltà economiche rendono quasi impossibile l’accesso alle cure. POBIC, una ONG con oltre 30 anni di attività nei progetti umanitari in Africa, e Med.Action, formata da professionisti del settore medico impegnati nel volontariato sanitario, vogliono dare una risposta a questa emergenza. Non è solo una questione di medicina. È una questione di giustizia. I pilastri dell’accordo Solidarietà: Mettere in comune competenze, energie e risorse per aiutare le comunità più fragili. Accessibilità ai servizi sanitari: Garantire cure gratuite e di qualità, superando le disuguaglianze economiche e geografiche. Cooperazione tra ONG italiane: Unire le forze per moltiplicare l’impatto e arrivare là dove c’è più bisogno. Come contribuire Questo progetto ha bisogno del supporto di tutti. Ecco come ognuno può fare la differenza: Donare: anche un piccolo contributo può garantire una visita, una diagnosi, o un intervento salvavita. Diventare volontario: medici, infermieri, logisti, comunicatori… ognuno può mettere a disposizione il proprio tempo e le proprie competenze. Condividere: parlarne con altri, diffondere il progetto, aumentare la consapevolezza su ciò che accade nel Corno d’Africa. Attraverso questo accordo, POBIC e Med.Action intendono rafforzare gli interventi nei contesti più complessi, rispondendo all’emergenza sanitaria in Africa con azioni concrete, misurabili e sostenibili. Un futuro possibile, un presente da costruire Quello siglato il 27 marzo non è solo un documento. È un impegno reale, fondato sull’esperienza e sulla volontà di non lasciare indietro nessun bambino. GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 +
Continua a leggere26 Mar
Un Cuore per la Nigeria – Firmato lo storico accordo con l’UCH di Ibadan Ci sono traguardi che non arrivano all’improvviso. Hanno il ritmo lento e ostinato delle cose che crescono con cura, passo dopo passo. E ci sono firme che, quando si appoggiano sulla carta, pesano come pietre miliari nella storia di un progetto. Oggi, 17 marzo, è uno di quei giorni. Il protocollo di intesa tra POBIC e l’UCH di Ibadan – il più importante ospedale universitario della Nigeria – è realtà. Un accordo quinquennale di collaborazione nell’ambito della cardiochirurgia pediatrica, siglato alla presenza del Presidente di POBIC Paolo Novellini, del Dott. Festus Adedayo e delle autorità sanitarie nigeriane, Prof. Jesse Abiodun Otegbayo, Direttore Generale dell’UCH, e Prof.ssa Olubukola Adeponle Adesina, Presidente del Comitato Medico Consultivo. Ma questa non è solo una notizia. È il culmine di una storia iniziata molto tempo fa. Le prime battute di un lungo cammino Tutto è iniziato nel 2016, con le prime missioni di POBIC in Nigeria. In quelle prime, coraggiose spedizioni, le equipe mediche italiane lasciavano l’Italia per operare bambini affetti da cardiopatie congenite in contesti sanitari estremamente difficili. Si trattava di missioni esplorative, piene di incognite, ma spinte da una certezza: ogni bambino salvato valeva il viaggio. L’University Teaching Hospital di Enugu fu il primo ospedale partner. Da lì, nel tempo, nacquero collaborazioni stabili con strutture come il Federal Medical Center di Yenagoa e il Niger Delta University Teaching Hospital di Okolobiri. Interventi, formazioni, workshop, volontari, partenze, rientri: la macchina della solidarietà non si è più fermata. ADOTTA A DISTANZA Il cuore oltre il mare Quando le cardiopatie erano troppo complesse per essere affrontate in Nigeria, POBIC si faceva carico del trasferimento dei piccoli pazienti in Italia, presso l’Istituto Gaslini di Genova. Così, negli anni, Michael, Yusuf, Jesse, Daniel, Treasure, Salim, Diane, Jed, Simon, Aleeson e molti altri hanno attraversato il mare per ricevere una seconda possibilità. Il programma di adozione a distanza è nato proprio per accompagnarli nel tempo, garantendo non solo cure mediche, ma anche continuità educativa e supporto familiare. Perché guarire, in fondo, significa anche poter crescere. Una casa che accoglie, un ago che cuce Nel frattempo, a Yenagoa, nasceva Casa POBIC: una struttura dove si intrecciano assistenza, protezione e formazione. Qui, le giovani donne vittime di violenza o emarginazione ricevono sostegno, accoglienza, e soprattutto, strumenti per riprendersi la propria vita. Tra questi, il più prezioso: l’autonomia. Il progetto di formazione sartoriale è diventato un simbolo di riscatto. Cucire, in questa terra, non è solo mestiere: è arte, dignità, indipendenza. È il filo con cui si ricuce una vita nuova. La stima delle istituzioni Tutto questo ha attirato l’attenzione delle autorità nigeriane. Il Ministro della Salute ha scritto al Governo Italiano, lodando l’operato di POBIC e chiedendo che il progetto prosegua e si rafforzi. LEGGI ANNO PER ANNO IL PERCORSO POBIC IN NIGERIA Anche il Governatore dello Stato di Bayelsa ha riconosciuto ufficialmente il valore del lavoro svolto, definendo l’iniziativa come un esempio virtuoso di cooperazione tra popoli. Il giorno che aspettavamo Ed eccoci a oggi. Dopo anni di lavoro sul campo, POBIC ha firmato un accordo con l’UCH di Ibadan, uno dei più prestigiosi ospedali della Nigeria. Non è solo un atto formale: è una promessa reciproca. Una visione condivisa che punta alla creazione di un reparto di cardiochirurgia pediatrica operativo, stabile, formativo, in grado di restituire la salute e il futuro a centinaia di bambini. Un progetto che ora ha radici più profonde, e ali più larghe. Questa firma non chiude un capitolo. Lo apre. È la conferma che ogni bambino salvato finora non è stato un gesto isolato, ma parte di una missione più grande. E oggi, quel cuore che ha battuto forte a Enugu, a Genova, a Yenagoa, comincia a battere anche a Ibadan. Il futuro è appena cominciato. GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 +
Continua a leggere12 Mar
Missione per la vita: come il cuore dei bambini africani riprende a battere Questo problema, che colpisce migliaia di bambini ogni anno, sembra quasi impossibile da risolvere. Tuttavia, noi di POBIC non ci lasciamo scoraggiare di fronte a sfide così grandi. Ci impegniamo costantemente per garantire cure mediche ai bambini africani affetti da malattie cardiache. Siamo impegnati in Africa per garantire ai bambini affetti da malattie cardiache le cure mediche di cui hanno bisogno. Operiamo in numerosi paesi africani e ci impegniamo non solo a fornire interventi medici, ma anche a formare il personale medico locale per garantire la sostenibilità dei nostri progetti. La nostra azione si svolge in un contesto in cui le risorse mediche sono limitate, e le competenze specialistiche spesso mancano del tutto. La sfida che affrontiamo è enorme. Nell’Africa sub-sahariana, le malattie cardiache sono una delle principali cause di morte tra i bambini. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, più di 300.000 bambini africani nascono ogni anno con una malattia cardiaca congenita e solo una piccola percentuale di questi riesce ad avere accesso alle cure di cui ha bisogno. Il nostro intervento, quindi, è fondamentale per salvare la vita di questi bambini e garantire loro un futuro. Storie di cambiamento e speranza Il caso di Keita: Keita è un bambino di 10 anni che vive in Mali. A causa di una malattia cardiaca, Keita ha sempre avuto problemi di salute e difficoltà nelle attività quotidiane. Grazie al nostro intervento, Keita ha potuto ricevere le cure mediche di cui aveva bisogno e oggi può vivere una vita normale. La nostra azione in Burkina Faso: In Burkina Faso, abbiamo realizzato un programma di formazione per il personale medico locale. Grazie a questo progetto, i medici burkinabé possono ora diagnosticare e curare le malattie cardiache dei bambini, garantendo loro un futuro migliore. Il progetto in Senegal: In Senegal, abbiamo messo in atto un programma di prevenzione delle malattie cardiache, che include l’educazione sanitaria delle madri e la vaccinazione contro le malattie che possono causare problemi cardiaci. Grazie a questo progetto, molti bambini senegalesi possono ora crescere sani e forti. ADOTTA A DISTANZA Solidarietà e impegno collettivo L’unione fa la forza Non potremmo realizzare la nostra missione senza il supporto di molte persone e organizzazioni partner. Ogni donazione, indipendentemente dall’importo, contribuisce a salvare la vita di un bambino africano. La formazione come arma di cambiamento Uno degli aspetti più importanti del nostro lavoro è la formazione del personale medico locale. Questo non solo aiuta a salvare vite umane nel breve termine, ma anche a garantire la sostenibilità delle cure mediche nel lungo termine. Il potere della prevenzione Ci impegniamo non solo a curare, ma anche a prevenire le malattie cardiache nei bambini africani. Questo si traduce in programmi educativi e di vaccinazione che aiutano a prevenire l’insorgenza di queste malattie. L’importanza dell’ascolto Poniamo grande enfasi sull’ascolto delle comunità locali e sulla comprensione delle loro esigenze. Questo approccio basato sul rispetto e sulla comprensione reciproca è fondamentale per il successo delle nostre missioni. La sfida che affrontiamo è enorme. Nell’Africa sub-sahariana, le malattie cardiache sono una delle principali cause di morte tra i bambini. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, più di 300.000 bambini africani nascono ogni anno con una malattia cardiaca congenita e solo una piccola percentuale di questi riesce ad avere accesso alle cure di cui ha bisogno. Il nostro intervento, quindi, è fondamentale per salvare la vita di questi bambini e garantire loro un futuro. In che cosa si traduce il nostro impegno concreto sul “campo”. Il fulcro della nostra opera sono i bambini africani. Le nostre missioni mediche comprendono la diagnosi, il trattamento e la riabilitazione dei bambini affetti da malattie cardiache. Queste missioni rappresentano la speranza per migliaia di famiglie che, altrimenti, non avrebbero accesso alle cure mediche di cui hanno bisogno. Tuttavia, la nostra opera non si limita alla sola cura medica. Quest’ultima è infatti affiancata da un’importante opera di sostegno psicologico alle famiglie dei bambini malati. Inoltre, svolgiamo un importante lavoro di prevenzione, attraverso programmi di vaccinazione e di educazione sanitaria.Il nostro lavoro è svolto con grande umanità e rispetto per le culture e le tradizioni locali. Questo approccio permette di instaurare un rapporto di fiducia con le comunità locali e di lavorare insieme per migliorare la salute dei bambini. Infine, è importante sottolineare che la nostra opera è resa possibile grazie all’impegno di molti volontari e donatori. Senza di loro, non sarebbe possibile realizzare tutto questo. Conclusioni In conclusione, il nostro lavoro rappresenta una luce di speranza per migliaia di bambini africani affetti da malattie cardiache. Nonostante le enormi sfide, continuiamo ad impegnarci quotidianamente per garantire a questi bambini le cure mediche di cui hanno bisogno e per formare il personale medico locale, garantendo così un futuro migliore per l’Africa. Sostenete il nostro importante lavoro. Insieme, possiamo fare la differenza. GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 +
Continua a leggere14 Gen
Le storie di Tehila e Joshua: un viaggio di speranza dalla Nigeria all’Italia In Nigeria, un paese ricco di cultura e risorse, ma segnato da profonde disuguaglianze, l’infanzia può essere una sfida quotidiana. Per i bambini con disabilità o condizioni mediche complesse, come Tehila e Joshua, queste sfide diventano ancora più ardue. Tehila: un sorriso oltre le difficoltà Tehila è una bambina di 7 anni nata in un villaggio rurale nel sud della Nigeria. Fin dalla nascita, ha affrontato la sindrome di Down, una condizione genetica che, in un contesto come quello nigeriano, comporta ulteriori ostacoli. In molte comunità, la disabilità è spesso fraintesa, portando a stigma e isolamento sociale. Le risorse limitate e la mancanza di strutture adeguate rendono difficile l’accesso a cure mediche e programmi educativi specializzati. Nonostante queste sfide, Tehila ha mostrato una resilienza straordinaria. Il suo sorriso contagioso e la sua curiosità innata l’hanno resa amata dalla famiglia e da chiunque la incontri. Tuttavia, un difetto cardiaco congenito minacciava seriamente la sua salute e il suo futuro. In un paese dove l’assistenza sanitaria è spesso inaccessibile per le famiglie meno abbienti, le speranze di Tehila sembravano affievolirsi. ADOTTA A DISTANZA Joshua: un cuore coraggioso in cerca di guarigione Joshua, 8 anni, proviene da una comunità urbana nella regione del Delta del Niger. La sua infanzia è stata segnata da un difetto cardiaco che gli impediva di partecipare alle attività tipiche dei bambini della sua età. In Nigeria, l’accesso alle cure specialistiche è limitato, e le famiglie spesso devono affrontare costi proibitivi per trattamenti medici salvavita. Nonostante le difficoltà economiche, la famiglia di Joshua ha cercato disperatamente una soluzione per il suo problema cardiaco, temendo per la sua vita e il suo futuro. Un ponte di speranza: dall’Africa all’Europa Le storie di Tehila e Joshua hanno preso una svolta positiva grazie all’intervento dell’associazione POBIC e al progetto “Open Heart”. Questo programma mira a individuare bambini con patologie cardiache congenite in paesi con sistemi sanitari fragili, offrendo loro l’opportunità di ricevere cure adeguate. Per Tehila e Joshua, ciò ha significato un viaggio in Italia, dove sono stati accolti e operati presso l’ospedale Gaslini di Genova, una struttura all’avanguardia nella cura delle malattie pediatriche. Il trasferimento in un paese straniero, l’incontro con una nuova cultura e l’affrontare interventi chirurgici complessi sono stati momenti di grande coraggio per entrambi i bambini. La presenza delle loro madri al fianco durante questo percorso è stata fondamentale, offrendo sostegno emotivo e amore incondizionato. Un futuro luminoso all’orizzonte Dopo gli interventi, sia Tehila che Joshua hanno mostrato notevoli progressi. Tehila, con il suo spirito vivace, ha iniziato a esplorare il mondo con rinnovata energia, mentre Joshua sogna di tornare a giocare a calcio con i suoi amici, libero dalle limitazioni che lo hanno accompagnato finora. Il successo delle loro operazioni non solo migliora la loro qualità di vita, ma rappresenta anche un messaggio di speranza per molte altre famiglie in situazioni simili. Il ruolo cruciale del sostegno comunitario Le esperienze di Tehila e Joshua ci ricordano che, nonostante le difficoltà, ogni bambino merita una chance per un futuro sano e felice. Invitiamo tutti a sostenere progetti come “Open Heart” e l’associazione POBIC, affinché possano continuare a offrire speranza e cure a molti altri bambini in tutto il mondo. La partecipazione attiva e il sostegno della comunità sono essenziali per garantire che storie come quelle di Tehila e Joshua possano ripetersi, trasformando vite e costruendo ponti di solidarietà globale. DONA ORA / ADOTTA ORA Un invito all’azione Dopo gli interventi, sia Tehila che Joshua hanno mostrato notevoli progressi. Tehila, con il suo spirito vivace, ha iniziato a esplorare il mondo con rinnovata energia, mentre Joshua sogna di tornare a giocare a calcio con i suoi amici, libero dalle limitazioni che lo hanno accompagnato finora. Il successo delle loro operazioni non solo migliora la loro qualità di vita, ma rappresenta anche un messaggio di speranza per molte altre famiglie in situazioni simili. Dove sono stati svolti gli interventi I bambini verranno operati al Gaslini di Genova. L’istituto collabora con il progetto Open Heart da moltissimi anni e ci ha aiutato a salvare decine e decine di bambini. Negli anni oltre 60 sono scampati alla morte grazie a questo programma e l’istituto Giannina Gaslini di Genova è in prima linea insieme a noi per non lasciar morire queste giovani vite. Ecco il sito ufficiale dell’istituto. https://www.gaslini.org/ Ecco alcune domande che potresti porti Come verranno utilizzate le donazioni? Ogni euro donato sarà direttamente destinato alle esigenze operatorie di Ariella. La nostra ONG opera con la massima trasparenza finanziaria, garantendo che ogni contributo abbia un impatto diretto sulla loro vita. Chi seleziona i beneficiari delle operazioni? I beneficiari, in questo caso Jernita Ariella e Mary, vengono selezionati in base a criteri medici e di necessità. Collaboriamo da anni con i medici del Gaslini per garantire che le risorse vadano a chi ne ha bisogno in modo più urgente. E per urgente intendiamo a rischio vita. Posso fidarmi che le donazioni saranno utilizzate correttamente? Assolutamente. Ogni transazione è tracciata e ogni dettaglio finanziario sarà reso disponibile a chiunque desideri avere ulteriori informazioni. POBIC opera nel settore delle no profit da oltre 30 anni e fa dell’onestà uno dei suoi principali valori. Scopri sul sito tutti i nostri DOCUMENTI SULLA TRASPARENZA Qual è il tuo track record nel trattare casi come questi? Abbiamo una lunga storia di successi nel fornire cure salvavita a bambini in situazioni simili. Le storie positive dei bambini che abbiamo aiutato sono la prova tangibile del nostro impegno. Dai un’occhiata alla nostra storia in Nigeria Cosa succede se non raggiungete l’obiettivo di raccolta fondi? Anche se non raggiungiamo l’intero obiettivo, ogni donazione ci avvicina al nostro scopo. Ogni euro conta e contribuirà a garantire un futuro migliore. Posso fare una donazione anche se non sono in grado di donare molto? Assolutamente sì! Ogni donazione, indipendentemente dall’importo, ha un impatto. Anche piccoli contributi possono fare la differenza. Tanti
Continua a leggere6 Dic
Un regalo che cambia le vite: adottare a distanza per Natale Un gesto speciale che dona speranza, felicità e un futuro a chi ne ha più bisogno. In un periodo come il Natale in cui siamo sommersi da oggetti materiali, regalare un’adozione a distanza può diventare il dono più autentico. È un modo per dare un senso profondo alle festività, trasformando un gesto di generosità in una possibilità concreta di cambiamento. Questo tipo di regalo non si limita a essere simbolico, ma rappresenta un vero e proprio investimento nella vita di chi, senza questo aiuto, non avrebbe accesso a istruzione, cure mediche o condizioni di vita dignitose. Sostenere un bambino in difficoltà significa offrire speranza, futuro e serenità, un atto che scalda il cuore di chi lo riceve e arricchisce chi lo fa. Regalare un’adozione a distanza è un simbolo di condivisione e umanità, perfetto per vivere lo spirito autentico del Natale. https://youtu.be/TjU5Bzg0eBc L’impatto concreto dell’adozione a distanza Adottare a distanza non è solo un aiuto economico: è l’inizio di un percorso che può cambiare radicalmente la vita di un bambino. I dati parlano chiaro: secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Science Daily, i bambini sostenuti attraverso questi programmi hanno il 40% di probabilità in più di completare la scuola secondaria e il 50-80% in più di terminare l’istruzione universitaria. Questi progressi si riflettono anche sull’occupazione futura, con un aumento del 35% nelle probabilità di ottenere un lavoro stabile. Oltre all’istruzione, i fondi raccolti attraverso le adozioni a distanza garantiscono accesso a cure mediche essenziali, acqua pulita e cibo nutriente. Ogni contributo non solo migliora la vita del singolo bambino, ma ha effetti positivi anche sulle loro famiglie e sulle comunità, favorendo uno sviluppo sostenibile a lungo termine. Un dono reciproco che costruisce legami Adottare a distanza non significa soltanto donare risorse materiali. È un gesto che crea un legame unico tra chi dona e chi riceve. Attraverso lettere, aggiornamenti e piccoli disegni, puoi seguire i progressi del bambino che stai aiutando, rendendo questa esperienza profondamente gratificante. È una relazione che arricchisce entrambe le parti: mentre il bambino riceve un supporto vitale, chi adotta scopre una nuova dimensione di empatia e solidarietà. https://youtu.be/A50pNFikpyo Le adozioni a distanza con Pobic Quest’anno, scegli di fare la differenza con un gesto che durerà nel tempo. Regalare o intraprendere un’adozione a distanza significa trasformare il periodo delle festività in un’opportunità di cambiamento reale. Ogni piccolo contributo è un passo verso un mondo più giusto, in cui ogni bambino possa avere accesso a diritti fondamentali come l’istruzione, la salute e la felicità. Contatta la ONG Pobic per scoprire come adottare a distanza e trasforma la tua generosità in un cambiamento concreto. Ogni piccolo contributo è un grande passo verso un mondo più giusto. Offri speranza e felicità a chi ne ha più bisogno, regalando un Natale davvero indimenticabile. GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 +
Continua a leggere16 Ott
Operazione Cuore Aperto: la Missione in Uganda per Salvare la Vita di Bambini con Patologie Cardiache Congenite Nel cuore dell’Africa, una missione che ha come scopo quello di salvare la vita dei più piccoli sta facendo la differenza. L’ONG internazionale POBIC ha avviato il progetto “Open Heart” in Uganda, un’iniziativa che punta a dare una possibilità di vita a bambini con gravi problemi cardiaci congeniti, che senza un intervento rischiano la vita. A settembre, il nostro presidente Paolo Novellini si è recato in Uganda per un incontro cruciale: l’evento ha avuto riscontri straordinari e offre una nuova speranza a decine di piccoli pazienti. L’Uganda come Nuova Frontiera: la Sfida di “Open Heart” Il progetto Open Heart, “Cuore Aperto”, ha le sue radici in Nigeria, dove ha cambiato il destino di molti bambini. Tuttavia, è in Uganda che la missione ha trovato una nuova linfa. Paese segnato da gravi carenze sanitarie, l’Uganda accoglie oggi il progetto come una vera e propria rivoluzione per la salute pubblica. La speranza di poter dare una seconda possibilità a questi bambini si fa sempre più concreta, anche grazie all’impegno del nostro della popolazione locale. GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 + Un Incontro Fondamentale: l’Appoggio del Ministro della Salute Ugandese ’incontro di settembre tra Paolo Novellini e il Ministro della Salute ugandese rappresenta una pietra miliare per il progetto. In un contesto dove ogni intervento è letteralmente una questione di vita o di morte, il sostegno del governo è indispensabile per dare continuità alle operazioni. In Uganda, abbiamo già operato tre bambini, ma ci sono ancora altri 56 che attendono un intervento. La loro vita è appesa a un filo, e ogni giorno che passa aumenta l’urgenza di un’azione concreta. Una Risposta Straordinaria: il Ministro Promette Sostegno Durante l’incontro, il Ministro della Salute si è dimostrato entusiasta del progetto e ha promesso pieno sostegno a questa missione umanitaria. Ha riconosciuto l’impatto positivo di Open Heart e ha assicurato che presenterà la questione in Parlamento, affinché possa ottenere l’appoggio istituzionale necessario. Questo sostegno potrebbe segnare una svolta decisiva per il progetto, portando nuove risorse e permettendo di raggiungere un numero sempre maggiore di bambini. l Futuro di Open Heart in Uganda passa anche dalle adozioni a distanza Pobic non si è limitata a dare una nuova vita medica ai bambini operati. Nel corso del tempo ha raggiunto la consapevolezza che fosse necessario dare una nuova vita anche dal punto di vista economico. I motivi sono molteplici. la necessità di affrontare una vita dove saranno necessari esami e cure mediche. la necessità di una vita dove poter acquisire istruzione. la necessità di contestualizzare che la salute non passa solo da un cuore sano, ma dall’avere opportunità concrete di crearsi un futuro. Ecco perchè il progetto ADOZIONI A DISTANZA è fondamentale per POBIC. SCOPRILO QUI. l Futuro di Open Heart in Uganda: una Lotta contro il Tempo per la vita di 56 bambini Ogni singolo bambino operato rappresenta una storia di speranza e una vittoria per la vita. Tuttavia, la lista d’attesa è lunga, e il tempo è un lusso che molti di questi piccoli pazienti non hanno. Grazie all’entusiasmo dimostrato dal Ministro, abbiamo ora l’opportunità di accelerare il progetto, ma il nostro lavoro non si ferma qui. Ogni intervento richiede fondi, risorse e, soprattutto, l’aiuto di chi crede nel nostro impegno. Sono già state operate 3 bambine ugandesi nel 2024. La loro vita è salva. Allo stesso tempo in fase di screening i bambini che si sono rivelati nella condizione di dover necessariamente riceve un intervento erano in totale 59. Il sostegno del governo ugandese sarà un tassello fondamentale per la loro vita. Puoi aiutarci a salvare loro la vita attraverso il form che trovi sotto. Bastano 5 euro per salvare loro la vita. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÙ Ogni donazione è per noi fondamentale. PUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU
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