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12 Apr
2005 – Missione in Ucraina a Krasnograd: lì dove tutto è iniziato Il nostro primo passo in Ucraina è stato lieve, quasi timido. Era il 2005 e la città si chiamava Krasnograd, un piccolo centro nell’oblast’ di Charkiv, non lontano dal confine orientale. Non sapevamo esattamente cosa aspettarci, ma avevamo chiaro un sentimento: volevamo esserci. Non per portare soluzioni dall’alto, ma per camminare accanto. Allora ci chiamavamo ancora Anpobic, ed eravamo all’inizio di un percorso che non immaginavamo così lungo e intenso. Krasnograd ci accolse con la sua bellezza ruvida: case basse, strade polverose, un silenzio che parlava. E nei volti della gente — segnati dal lavoro, dalla fatica, ma anche da una gentilezza quasi disarmante — leggemmo subito una verità : qui c’era bisogno, ma anche dignità . Una povertà concreta, senza maschere, ma mai mendicante.  Un impegno fatto di mani tese, non promesse Non ci fu bisogno di grandi piani iniziali. Portammo vestiti, scarpe, coperte, ascoltammo storie, sedemmo a tavola con chi non aveva nulla da offrire se non il tè caldo e la voglia di raccontarsi. Da lì, quasi naturalmente, nacque il progetto di Sostegno a Distanza: uno strumento che ci permise di aiutare famiglie con figli disabili, di costruire un filo diretto tra chi dava e chi riceveva, senza filtri.  La missione in Ucraina a Krasnograd prese forma un passo alla volta. Non era un programma: era una relazione. In un tempo in cui tutto sembrava immobile, quel piccolo scambio di aiuto e umanità generò movimento. Una carezza che andava e tornava. ADOTTA A DISTANZA 2025: la guerra in Ucraina e la fedeltà alla missione Poi, nel 2022, il rumore della guerra ha attraversato anche quei luoghi quieti. E oggi, nel 2025, Krasnograd è diventata un punto dolente sulla mappa della sofferenza. La guerra in Ucraina ha cambiato il volto di tutto, ma non il nostro legame con quella gente. Le voci che ci arrivano parlano di paura, di fame, di freddo.  E noi siamo ancora lì — non con soluzioni definitive, ma con la stessa presenza testarda di sempre. Perché la missione in Ucraina, almeno per noi, è prima di tutto una promessa di fedeltà . GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 +
Continua a leggere12 Apr
2023 – Missione in Ucraina a Nemirov: un’ambulanza per ripartire Era rimasta una sola ambulanza per tutta la città di Nemirov, in Ucraina. Poi, un giorno del 2023, non ci sono state più nemmeno quelle. Un frammento di missile russo — parzialmente abbattuto, ma non abbastanza — ha colpito in pieno l’unico mezzo di soccorso disponibile. Una tragedia silenziosa, passata forse inosservata altrove, ma che per una piccola comunità come Nemirov ha significato perdere l’ultima possibilità di trasporto d’urgenza, l’unico mezzo per salvare vite. Un colpo al cuore, in mezzo a una guerra in Ucraina che logora ogni giorno il tessuto sociale e sanitario del paese. Quando servono risposte concrete Non abbiamo avuto bisogno di pensarci a lungo. Come Pobic, da anni impegnati con numerose missioni in Ucraina, sapevamo cosa fare. Non servivano buone intenzioni, serviva un’ambulanza. Subito.  Abbiamo così deciso, in via emergenziale, di donare un mezzo dismesso in Italia, non più utilizzato per il soccorso locale ma ancora perfettamente funzionante. È partita così una nuova missione in Ucraina: discreta, concreta, carica di umanità e strumenti essenziali. ADOTTA A DISTANZA Dentro quell’ambulanza molto di più Quella ambulanza, guidata dal presidente di Pobic Ucraina Mikola Segeda, non trasportava solo una soluzione tecnica. Volevamo fosse un segno tangibile che qualcuno, da lontano, ascolta e risponde. A bordo c’erano vestiti, medicinali, forniture di prima necessità , raccolti grazie alla generosità di chi, anche a distanza, non ha dimenticato il popolo ucraino. È stato tutto caricato a mano, pezzo per pezzo, come si fa con le cose che contano davvero. Oltre l’emergenza, la continuità La missione in Ucraina a Nemirov non si esaurisce con una consegna. È parte di un impegno che ci accompagna da anni, fatto di interventi silenziosi, di piccoli miracoli logistici, di rapporti costruiti sul campo. L’emergenza ucraina ha mostrato quanto siano fragili anche le infrastrutture più basilari. Ma ha anche mostrato quanto una comunità fiera possa resistere, se sostenuta.  GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 +
Continua a leggere12 Apr
2010 – Missione in Ucraina a Nekrasov: un impegno che continua nel tempo La guerra in Ucraina ha attirato l’attenzione del mondo negli ultimi anni, ma per noi di Pobic l’impegno in questa terra è iniziato molto prima. Tra le tante missioni in Ucraina che abbiamo realizzato, una delle prime e più sentite è stata quella iniziata nel 2010 a Nemirov, presso l’orfanotrofio Nikalaj Alekseevic Nekrasov. La nascita della missione a Nekrasov Nel 2010 siamo arrivati a Nemirov mossi dal desiderio di conoscere una realtà fragile ma significativa.  L’orfanotrofio Nekrasov, pur segnato dal tempo, ci è subito apparso come una struttura dignitosa e gestita con attenzione.  Ad accoglierci c’era il direttore Kondratuk Vasil Yakovic, che con gentilezza e disponibilità ha ascoltato i nostri propositi. Da quel primo incontro è nato il progetto di Sostegno a Distanza, pensato per aiutare i bambini orfani accolti in strutture pubbliche.  Il sostegno concreto Grazie al supporto dei nostri soci e sostenitori, abbiamo potuto avviare una missione in Ucraina concreta: giocattoli, vestiti, beni essenziali sono stati raccolti e consegnati con regolarità .  I bambini hanno accolto ogni gesto con entusiasmo e gratitudine, e ogni visita ha rafforzato il legame tra Pobic e questa comunità .  2022: l’inizio della guerra in Ucraina Nel 2022, con lo scoppio della guerra in Ucraina, il contesto è cambiato drammaticamente. L’emergenza ucraina ha colpito duramente anche le strutture già fragili, come l’orfanotrofio di Nekrasov.  Le necessità si sono moltiplicate, e così anche l’urgenza della nostra presenza.  2025: la missione continua Oggi, nel 2025, la missione in Ucraina prosegue. Nonostante tutto, Pobic continua a essere presente sul territorio, con interventi mirati e vicini alle persone.  Quella di Nekrasov è solo una delle tante missioni in Ucraina portate avanti in questi anni, tutte accomunate da un unico obiettivo: esserci, sempre, accanto a chi ha più bisogno. GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 +
Continua a leggere27 Apr
Guerra Russia e Ucraina: un conflitto che stiamo dimenticando (ma più drammatico che mai) Guerra Ucraina e Russia. Cosa sta succedendo? Da dove parte tutto? Cosa possiamo fare? Queste sono solo alcune delle domande che ci poniamo in relazione ad uno degli scontri armati più discussi degli ultimi anni. Rispondiamo in questo articolo dandoti un accenno di presente. Leggilo fino alla fine se anche tu vorresti poter dire la tua praticamente. GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 + Che cosa sta succedendo tra la Russia e l’Ucraina? A partire da giovedì 24 febbraio 2022, la Russia ha lanciato un’invasione su vasta scala dell’Ucraina, con attacchi aerei, missili e terrestri su diverse città ucraine.  Questa invasione è l’ultima escalation di una crisi in atto tra Russia e Ucraina che dura da anni. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÙ Ogni donazione è per noi fondamentale. PUOI CONTRIBUIREANCHE TU Donbas: il fulcro dell’offensiva russa Le forze russe concentrano i loro sforzi nel Donbas, con l’obiettivo di conquistare le intere province di Donetsk e Luhansk controllate dai separatisti filorussi.  Gli scontri si intensificano attorno alle città di Sloviansk, Kramatorsk e Severodonetsk, dove si verificano pesanti bombardamenti e combattimenti corpo a corpo.  L’avanzata russa è lenta e faticosa, incontrando una forte resistenza da parte delle truppe ucraine, che sfruttano la conoscenza del terreno a loro vantaggio. L’utilizzo di artiglieria pesante e missili da parte della Russia provoca ingenti danni alle città e infrastrutture civili, causando numerose vittime tra la popolazione.   Verso sud: controffensiva ucraina a Kherson Nel sud del paese, le forze ucraine hanno lanciato una controffensiva nella regione di Kherson, riuscendo a riconquistare alcune città precedentemente occupate dai russi.  I combattimenti si concentrano nella città di Kherson, il capoluogo regionale, ancora sotto il controllo russo.  La controffensiva ucraina è favorita dalla fornitura di armi occidentali, tra cui i missili Javelin e Stinger, che permettono di colpire con precisione i carri armati e altri mezzi corazzati russi. La riconquista di Kherson rappresenterebbe una significativa vittoria simbolica per l’Ucraina e potrebbe indebolire la posizione russa nel sud del paese.  Bombardamenti in tutto il paese Nonostante l’attenzione sia concentrata sul Donbas, la Russia continua a bombardare città ucraine in tutto il paese, anche quelle lontane dalle zone di conflitto.  Questi attacchi colpiscono indiscriminatamente aree residenziali, scuole, ospedali e altre infrastrutture civili, causando una strage di civili e una grave crisi umanitaria.  Le città più colpite includono Kharkiv, la seconda città più grande dell’Ucraina, Mariupol, quasi completamente rasa al suolo, e Odessa, un importante porto sul Mar Nero.  Le perdite umane e la crisi umanitaria La guerra in Ucraina ha causato una drammatica crisi umanitaria, con milioni di persone sfollate dalle loro case e migliaia di morti.  Secondo le stime dell’ONU, oltre 12 milioni di persone hanno lasciato le loro case in Ucraina, di cui circa 5 milioni sono diventati rifugiati nei paesi vicini. Le Nazioni Unite stimano che il numero di morti tra i civili sia di almeno 6.000, ma la cifra reale potrebbe essere molto più alta.  La situazione umanitaria nelle città assediate come Mariupol è particolarmente critica, con carenze di cibo, acqua, medicine e assistenza medica.  Una situazione disperata: cosa stiamo facendo noi di POBIC  A fronte di questa situazione drammatica tutti gli sforzi sono indispensabile.  Basti pensare che una città apparentemente fuori dal conflitto come Nemirov, ha visto nell’ultimo anno devastare la propria struttura sociale.  Tre ambulanze disponibili nel centro di circa 15 mila abitanti soo state interamente distrutte. L’ambulanza bombardata Questo è ciò che resta dell’unica ambulanza della città di Nemirov, Ucraina. Una parte di un missile Russo, parzialmete distrutto dalle forze Ucraine, si è fatalmente schiantata contro il mezzo per soccorso emergenziale. Per una comunità come Nemirov, una tragedia sociale molto grave.  Ecco perché come Pobic, in via del tutto emergenziale, abbiamo donato un’ambulanza dismessa in Italia, ma che resta completamente funzionante. Il rofessor Mikola Segeda, presidente della fondazione Pobic Ucraina, si è incaricato di guidare il mezzo fino a destinazione.  Questo è solo un primo passo. L’ambulanza donata Il professore Mikola Segeda e dott. Festus Adebayo presidente di Pobic Nigeria Ucraina: il prossimo passo di Pobic Se ci seguite da tempo sapete del nostro profondo legame con il popolo Ucraino.  A dispetto di quello che si può sentire in TV o sui social, la situazione è più drammatica che mai. La casa Pobic allestita per l’accoglienza in zona Nemirov si sta rivelando totalmente insufficiente per l’enorme numero di sfollati che – lasciate le loro case – cercano salvezza scappando. Stiamo creando un piano per essere realmente di aiuto in questa crisi che sta spezzando vite e trasformando una nazione come l’Ucraina in un popolo di senza dimora.  Un primo passo sarà un aiuto pratico. Abbiamo acquistato un’ulteriore ambulanza da spedire in Ucraina, e che seguirà quella che già avevamo spedito alcuni mesi fa.La situazione è terribile per i nostri fratelli Ucraini.   Stiamo preparando qualcosa di molto importante e presto ve lo racconteremo. nuova ambulanza in donazione Volontari Pobic insieme all’ avvocato Paolo Novellini presidente Pobic, Mikola Segeda e Giancarlo Nolli, responsabile delle cooperative. Guerra tra Ucraina e Russia: Le prospettive future L’esito del conflitto è ancora incerto. La Russia ha una superiorità militare in termini di uomini e armamenti, ma l’Ucraina ha dimostrato una forte resistenza e determinazione a difendere il proprio paese.  L’andamento della guerra potrebbe dipendere da diversi fattori, tra cui il continuo flusso di armi occidentali all’Ucraina, l’evoluzione del morale delle truppe su entrambi i fronti e la possibile escalation del conflitto in una guerra più ampia tra Russia e NATO.  Le diplomazie continuano a cercare una soluzione pacifica alla crisi, ma al momento non sono stati fatti progressi significativi.  Quello che però è realmente importante è che dobbiamo e vogliamo contribuire
Continua a leggereBozzolo (MN) - sede operativa
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