Categoria Costa D’avorio

26 Apr

Malattie reumatiche in Africa: una sfida sanitaria che parte dal soccorso umanitario

Malattie reumatiche in Africa: una sfida sanitaria che parte dal soccorso umanitario Le malattie reumatiche rappresentano ancora oggi una delle principali emergenze sanitarie nei paesi dell’Africa subsahariana, in particolare nel corno d’Africa e in nazioni come il Ghana, dove il sistema sanitario fatica a garantire diagnosi e cure tempestive. Il soccorso umanitario assume quindi un ruolo fondamentale per affrontare una problematica spesso sottovalutata, ma con effetti devastanti sulla popolazione, soprattutto tra i più giovani. GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 + Che cosa sono le malattie reumatiche Le malattie reumatiche sono patologie infiammatorie che possono colpire articolazioni, ossa, muscoli e, in casi più gravi, organi vitali come il cuore. In Africa, la forma più diffusa è la febbre reumatica, una complicanza di infezioni da streptococco non trattate adeguatamente. La febbre reumatica, se non diagnosticata e curata in tempo, può evolvere in cardiopatia reumatica, causando danni irreversibili alle valvole cardiache.   Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la cardiopatia reumatica è responsabile di oltre 300.000 morti ogni anno a livello globale, e colpisce principalmente bambini e giovani adulti nei paesi a basso reddito.   AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÙ Ogni donazione è per noi fondamentale. PUOI CONTRIBUIREANCHE TU L’impatto delle malattie reumatiche in Africa Nel corno d’Africa e in molte aree dell’Africa in genrale, la febbre reumatica resta una delle principali cause di insufficienza cardiaca giovanile.Questo avviene per diversi motivi: Diagnosi tardive o inesistenti. Carenza di antibiotici per trattare le infezioni streptococciche. Scarsa consapevolezza sanitaria nelle popolazioni rurali. Il soccorso umanitario nell’Africa orientale, si sta orientando sempre di più verso programmi di prevenzione primaria (cura tempestiva delle infezioni) e prevenzione secondaria (diagnosi precoce dei danni cardiaci). Inoltre, la forte correlazione tra povertà, mancanza di accesso alle cure e diffusione delle infezioni rende il fenomeno ancora più difficile da arginare senza il supporto delle organizzazioni di soccorso umanitario.   Corno d’Africa: un contesto ad alta vulnerabilità Il corno d’Africa, una delle regioni più fragili del continente, concentra molte delle condizioni che favoriscono la diffusione delle malattie reumatiche: Povertà diffusa. Accesso limitato ai servizi sanitari di base. Sovraffollamento scolastico e abitativo, che facilita la trasmissione delle infezioni. In questi contesti, il soccorso umanitario non si limita più alla risposta all’emergenza, ma punta alla costruzione di programmi di salute pubblica sostenibili, capaci di intercettare precocemente i rischi e ridurre l’incidenza delle complicanze cardiache. Investire nella prevenzione della febbre reumatica nel corno d’Africa significa non solo salvare vite umane, ma anche alleggerire il carico sui sistemi sanitari nazionali, migliorando la resilienza delle comunità più vulnerabili.   Conclusione Le malattie reumatiche in Africa, e in particolare nel corno d’Africa, rappresentano una sfida sanitaria di grande rilievo, ancora troppo spesso trascurata. Il soccorso umanitario svolge un ruolo essenziale nel promuovere strategie di prevenzione, diagnosi precoce e trattamento delle infezioni che sono all’origine di gravi complicanze cardiache. Affrontare questa emergenza significa guardare oltre il singolo intervento, puntando su progetti duraturi capaci di migliorare strutturalmente la salute pubblica nei territori più fragili. Questo è ciò che resta dell’unica ambulanza della città di Nemirov, Ucraina. Una parte di un missile Russo, parzialmete distrutto dalle forze Ucraine, si è fatalmente schiantata contro il mezzo per soccorso emergenziale. Per una comunità come Nemirov, una tragedia sociale molto grave.   Ecco perché come Pobic, in via del tutto emergenziale, abbiamo donato un’ambulanza dismessa in Italia, ma che resta completamente funzionante. Il rofessor Mikola Segeda, presidente della fondazione Pobic Ucraina, si è incaricato di guidare il mezzo fino a destinazione.   Questo è solo un primo passo. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÙ Ogni donazione è per noi fondamentale. PUOI CONTRIBUIREANCHE TU

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26 Apr

Costa d’Avorio: la formazione sanitaria come motore di cambiamento, il modello Pobic

Costa d’Avorio: la formazione sanitaria come motore di cambiamento, il modello Pobic Durante la missione avviata nel 2012 in Costa d’Avorio, l’associazione Pobic ha scelto di affiancare alla fornitura di mezzi di soccorso un altro intervento fondamentale: la formazione del personale sanitario locale. In un contesto dove le infrastrutture erano minime e il numero di medici estremamente basso, la possibilità di costruire competenze direttamente sul territorio rappresentava una priorità strategica. L’importanza della formazione sanitaria Le province di Bongouanou, Arrah e M’Batto, aree di intervento della missione, si caratterizzavano per un accesso ai servizi sanitari limitato e per la quasi totale assenza di protocolli di emergenza strutturati. Nel momento in cui i mezzi di trasporto sanitario venivano introdotti grazie al progetto Emergency Transport, era evidente che senza un’adeguata formazione, il loro impatto sarebbe stato parziale e poco duraturo. La risposta di Pobic è stata quella di avviare corsi di formazione tecnica, concentrati su procedure basilari ma essenziali, come la rianimazione cardiopolmonare (RCP) su adulti e bambini.   ADOTTA A DISTANZA Metodologia e attività formative La formazione è stata condotta attraverso sessioni teoriche e pratiche, utilizzando manichini didattici per simulare gli interventi di emergenza.I corsi erano rivolti a: Medici e infermieri ospedalieri. Personale paramedico dei villaggi periferici. Gli operatori sono stati istruiti a riconoscere situazioni critiche, ad attuare le prime manovre salvavita e a utilizzare correttamente le attrezzature di emergenza disponibili a bordo delle ambulanze.   Un elemento chiave dell’approccio formativo di Pobic è stato il trasferimento di strumenti di apprendimento: i manichini utilizzati per l’addestramento sono stati donati all’ospedale di Bongouanou al termine della missione, permettendo così al personale locale di continuare a esercitarsi e aggiornare le proprie competenze anche in autonomia.   Obiettivi perseguiti L’obiettivo della formazione non era semplicemente quello di istruire durante la presenza del team internazionale, ma di: Costruire capacità operative locali, riducendo la dipendenza dagli aiuti esterni. Garantire la continuità delle competenze nel tempo. Rafforzare il sistema sanitario attraverso risorse umane qualificate e più consapevoli nella gestione delle emergenze.   Risultati ottenuti Al termine della missione, il personale sanitario locale aveva acquisito: Capacità operative di base nella gestione dei pazienti critici. Migliore utilizzo delle ambulanze e delle attrezzature fornite. Una maggiore autonomia nell’affrontare situazioni di emergenza senza l’intervento immediato di specialisti esterni. Questi risultati hanno contribuito a rafforzare la rete di emergenza territoriale nata con il progetto Emergency Transport, rendendo più efficiente e sicuro il soccorso nelle aree rurali della Costa d’Avorio.   Risultati ottenuti La formazione sanitaria realizzata da Pobic in Costa d’Avorio dimostra che lo sviluppo delle competenze locali è un elemento essenziale per garantire la sostenibilità degli interventi umanitari. Non basta consegnare mezzi o attrezzature: occorre investire nelle persone, nella loro preparazione e nella loro capacità di mantenere attivi i servizi anche dopo la fine delle missioni internazionali.   Il modello adottato da Pobic ha permesso di lasciare una traccia concreta e duratura, contribuendo a migliorare l’accesso ai servizi di emergenza in una delle zone più fragili del paese. GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 +

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26 Apr

Costa d’Avorio: 4 abulanze donate per il progetto Emergency Transport

Costa d’Avorio: 4 abulanze donate per il progetto Emergency Transport Nel 2012, l’associazione Pobic ha avviato un progetto operativo di sviluppo del trasporto sanitario di emergenza nella provincia di Bongouanou, in Costa d’Avorio. La missione si è concentrata sulla fornitura di mezzi di soccorso e sulla creazione di un primo sistema organizzato di emergenza territoriale. La situazione di partenza All’inizio della missione, le condizioni sanitarie e logistiche dell’area erano estremamente precarie. In tutta la provincia non era disponibile un sistema di ambulanze operative. I pazienti che necessitavano di cure urgenti venivano trasportati su mezzi privi di qualsiasi standard di sicurezza sanitaria, spesso costretti ad affrontare tragitti di ore su strade sterrate e danneggiate. La stagione delle piogge aggravava ulteriormente la situazione, rendendo molte vie di comunicazione impraticabili e aumentando i rischi nei casi di emergenza. ADOTTA A DISTANZA L’intervento di Pobic Per rispondere a questa criticità, Pobic ha implementato un programma strutturato che ha previsto: La donazione di quattro ambulanze completamente equipaggiate. La formazione tecnica del personale locale destinato alla gestione dei mezzi di soccorso. Il rafforzamento delle procedure di emergenza, attraverso l’introduzione di protocolli di primo soccorso. Le ambulanze sono state consegnate direttamente all’ospedale di Bongouanou e ai presidi sanitari periferici.Durante il tragitto di trasferimento, uno dei mezzi è stato utilizzato per soccorrere un ferito in un incidente stradale, confermando immediatamente la necessità e l’efficacia dell’intervento.   Obiettivi e risultati raggiunti L’obiettivo principale di Emergency Transport era quello di ridurre i tempi di accesso ai servizi sanitari per le popolazioni delle aree rurali, migliorando così la possibilità di sopravvivenza nei casi di urgenza. In pochi mesi dall’attivazione del servizio, si è registrato: Un miglioramento nella gestione dei trasporti sanitari, Un aumento della fiducia della popolazione nei confronti delle strutture ospedaliere, Una maggiore capacità di risposta da parte del sistema sanitario locale in situazioni di emergenza. La formazione del personale, inoltre, ha permesso di garantire la corretta gestione dei mezzi e di stabilire competenze di base nella gestione delle emergenze, favorendo una maggiore autonomia operativa. Conclusione Il progetto Emergency Transport ha segnato un passaggio fondamentale nella strategia di Pobic in Costa d’Avorio: non solo fornire risorse materiali, ma anche rafforzare le capacità locali, creando un impatto concreto e duraturo sulla salute pubblica della regione. Con interventi mirati, calibrati sulle esigenze reali del territorio, è stato possibile avviare il primo embrione di rete di soccorso in una delle aree più svantaggiate del paese. GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 +

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26 Apr

Costa d’Avorio: la missione dalle parole di chi l’ha vissuto.

Costa d’Avorio: la missione dalle parole di chi l’ha vissuto. L’inizio della missione in Costa d’Avorio Il nostro arrivo all’aeroporto di Abidjan, il 30 luglio 2012, non fu dei migliori. La maggior parte dei bagagli partiti da Milano Malpensa non era stata caricata sull’aereo durante la coincidenza a Tunisi. Ci ritrovammo così, per quattro giorni, a gestire il nostro soggiorno con il minimo indispensabile: qualche indumento di ricambio e le scarpe adatte a un clima tropicale, con temperature tra i 24 e i 26 gradi e un’umidità prossima al 70%. Non certo il miglior modo per iniziare una missione di lavoro.   Dopo aver sbrigato le pratiche amministrative e atteso il recupero dei bagagli, cominciammo a entrare nel contesto di Abidjan. La città appariva congestionata da migliaia di taxi e autobus fatiscenti, soffocata da smog e caotica oltre ogni previsione. In mezzo a una situazione di degrado urbano e povertà diffusa, la vita quotidiana si consumava tra miseria, sofferenza e condizioni igienico-sanitarie molto precarie. Emergenza sanitaria e condizioni urbane ad Abidjan Diverso da quanto vissuto nella missione del 2009, l’illuminazione stradale risultava migliorata, ma erano ancora presenti numerosi checkpoint istituiti dalla milizia, che scandivano il tragitto lungo le arterie principali. Le torce dei soldati, che controllavano le vetture nella notte, illuminavano i nostri volti pallidi e stanchi: i documenti dei nostri accompagnatori locali erano la nostra unica garanzia di sicurezza.   La Costa d’Avorio, all’epoca, era ancora segnata da dieci anni di instabilità e guerriglia interna, tra le fazioni di Ouattara e Gbagbo. Il paese, primo produttore mondiale di cacao e importante esportatore di caffè e caucciù, possiede anche enormi ricchezze minerarie, tra cui diamanti, oro, petrolio e manganese. Tuttavia, il potenziale economico era frenato dalle tensioni politiche e da un degrado urbano evidente. ADOTTA A DISTANZA Visita a Grand Bassam: il patrimonio coloniale della Costa d’Avorio In attesa dei bagagli, visitammo Grand Bassam, la vecchia capitale coloniale francese, oggi importante centro turistico e artigianale. Nonostante la bellezza del luogo, il degrado ambientale era evidente, con cumuli di rifiuti (soprattutto plastica) che invadevano le spiagge.   Soccorso umanitario: supporto all’ospedale di Bongouanou Il nostro arrivo all’ospedale di Bongouanou fu accolto con grande calore. Era ancora vivo il ricordo della precedente missione, durante la quale erano stati consegnati arredi ospedalieri, defibrillatori, attrezzature per sala operatoria e organizzata formazione sanitaria per medici e infermieri.   Questa volta, il nostro compito prevedeva il perfezionamento della formazione sanitaria, in particolare sulla gestione delle emergenze cardiocircolatorie. Inoltre, era previsto il trasferimento di quattro ambulanze destinate al trasporto sanitario di pazienti dai villaggi all’ospedale locale e, se necessario, fino ad Abidjan. L’efficacia di queste donazioni fu dimostrata subito: durante il trasferimento delle ambulanze, un incidente stradale costrinse a utilizzare immediatamente uno dei mezzi per trasportare un ferito all’ospedale.   Formazione sanitaria e resilienza locale Nel frattempo, i corsi di formazione sulla rianimazione cardiopolmonare (RCP) proseguirono con l’uso di manichini didattici per adulti e bambini, donati successivamente all’ospedale per continuare gli esercizi pratici in autonomia. Durante i weekend, furono organizzate visite nei villaggi e incontri con le comunità locali.    Memorabile il viaggio al villaggio d’origine del nostro prezioso collaboratore ivoriano Tano, immerso nella foresta. Qui, in un contesto semplice e genuino, i bambini, molti dei quali vedevano un uomo bianco per la prima volta, reagirono prima con timore e poi con entusiasmo, partecipando con gioia a fotografie e giochi improvvisati. Tradizioni locali e cultura del Corno d’Africa Non mancarono celebrazioni locali, come la visita al villaggio di Fabien, altro notabile della zona, dove fummo accolti con pasti tradizionali — tra cui pietanze a base di istrice e aguti in umido, prelibatezze forestali offerte con grande ospitalità. Il 52° anniversario dell’indipendenza: un momento storico Infine, il 7 agosto 2012, partecipammo alle celebrazioni per il 52° anniversario dell’indipendenza della Costa d’Avorio dalla Francia. La città di Bongouanou si animò con sfilate, danze, mercati colorati e manifestazioni culturali che coinvolsero l’intera popolazione. Conclusione La missione Emergency Transport ha rappresentato un’importante azione di cooperazione internazionale sul campo, capace di integrare l’aiuto sanitario e logistico con un profondo rispetto per la cultura locale, rafforzando così i legami tra popoli distanti ma uniti dallo stesso spirito di solidarietà. GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 +

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26 Apr

2007 – Missione in Costa d’Avorio: ambulanze e formazione per rafforzare la sanità locale

2007 – Missione in Costa d’Avorio: ambulanze e formazione per rafforzare la sanità locale Nel 2007 l’associazione Pobic avvia il primo intervento umanitario sanitario in Costa d’Avorio, nelle province di Bongouanou, Arrah e M’Batto, aree caratterizzate da un forte deficit infrastrutturale in ambito sanitario e da gravi difficoltà nell’accesso tempestivo ai soccorsi. Costa D’avorio: dove è nata la missione Bongouanou, capoluogo dell’omonima provincia, si trova nel centro-est della Costa d’Avorio. L’area è prevalentemente agricola, con una rete stradale limitata e servizi sanitari scarsamente sviluppati.   La carenza di mezzi di trasporto dedicati alle emergenze rappresentava un serio problema, contribuendo a elevati tassi di mortalità evitabile in caso di incidenti o complicazioni mediche.   ADOTTA A DISTANZA Nascita del progetto L’intervento, sin dall’inizio, si è presentato come complesso sia dal punto di vista economico che tecnico-scientifico. Grazie all’impegno del dottor Carlo Antonio Calamari, allora responsabile dell’AREU di Mantova, fu possibile coinvolgere l’AREU di Milano e l’Azienda Ospedaliera Carlo Poma di Mantova.   Il 28 luglio 2008, a Mantova, venne ufficializzato un gemellaggio tra AnPobic (oggi Pobic), l’Ospedale Carlo Poma, l’AREU Lombardia e l’ospedale di Bongouanou. Questo accordo rappresentò il punto di partenza formale per le attività operative sul territorio ivoriano. Costa D’avorio: Attività svolte Le attività sviluppate nel corso della missione in Costa d’Avorio hanno seguito un approccio integrato, mirato non solo a colmare le carenze immediate, ma anche a costruire una base più solida per il futuro dei servizi sanitari locali. Gli interventi sono stati orientati su più fronti, affrontando simultaneamente il problema della mancanza di mezzi di soccorso e la necessità di competenze professionali adeguate per il loro utilizzo.    In questo modo, l’azione di Pobic non si è limitata a una semplice donazione materiale, ma ha promosso un trasferimento di competenze volto a garantire un impatto duraturo sul territorio. A seguire, una sintesi delle principali attività realizzate:     Il progetto si articolò su due linee principali: Donazione di tre ambulanze completamente equipaggiate, destinate a Bongouanou e alle province limitrofe di Arrah e M’Batto. Formazione tecnica del personale sanitario locale, con moduli pratici e teorici sulla gestione delle emergenze-urgenze. La formazione fu curata da operatori sanitari italiani con esperienza diretta nel sistema di emergenza territoriale. Gli interventi hanno permesso di: Ridurre i tempi di trasporto dei pazienti in situazioni critiche. Migliorare la capacità di risposta dei soccorritori locali. Introdurre protocolli di intervento standardizzati per emergenze mediche e traumatologiche.   Come contribuire La missione in Costa d’Avorio rappresenta un esempio concreto di come interventi mirati possano trasformare radicalmente la capacità di risposta sanitaria in contesti vulnerabili. Tuttavia, il bisogno di supporto continua. Le ambulanze richiedono manutenzione, il personale necessita di aggiornamenti formativi, e molte altre comunità attendono interventi simili.   Puoi contribuire a sostenere queste iniziative attraverso donazioni, che permetteranno di: Mantenere operativi i mezzi di soccorso. Estendere i programmi di formazione ad altre regioni. Fornire attrezzature mediche essenziali alle strutture sanitarie locali. Per effettuare una donazione o per saperne di più sulle nostre missioni, visita il sito ufficiale di Pobic. GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 +

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