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26 Apr
Ucraina: tutta la nostra storia dall’inizio ad oggi La nostra missione in Ucraina non è nata con l’esplosione della guerra, né per rispondere a un’emergenza improvvisa. È una storia che ha radici profonde, fatta di incontri, di piccoli passi, di relazioni costruite negli anni. Una storia che vogliamo raccontarvi, dall’inizio fino ad oggi. 2005: i primi passi a Krasnograd Era il 2005 quando Pobic varcò per la prima volta i confini ucraini. La destinazione era Krasnograd, una cittadina dell’oblast di Charkiv, nell’Ucraina orientale. In un contesto segnato da povertà e difficoltà , trovammo comunità vive, dignitose, desiderose di costruire un futuro migliore.   Il nostro primo intervento fu semplice ma fondamentale: sostegno diretto a famiglie in difficoltà , con particolare attenzione a quelle con bambini disabili. Non c’erano grandi mezzi, ma c’era tutta la volontà di esserci, di accompagnare queste famiglie con supporti concreti e continui. ADOTTA A DISTANZA 2008: formare per resistere a Leopoli Nel 2008, capimmo che aiutare voleva anche dire costruire competenze. Così, in collaborazione con l’Università di Yosypovych a Leopoli, organizzammo corsi di assistenza infermieristica e gestione dei grandi traumi. In un’epoca ancora relativamente stabile per il paese, investire nella formazione di personale sanitario significava rafforzare una rete fragile ma fondamentale, capace di rispondere a emergenze ordinarie e straordinarie.  2005–2025: la lunga amicizia con Nemirov Parallelamente, nello stesso 2005, prendeva forma uno dei progetti più duraturi: il sostegno all’orfanotrofio Nekrasov di Nemirov, nell’oblast di Vinnytsia. Anno dopo anno, portammo beni di prima necessità , materiale educativo e giocattoli ai bambini ospitati nella struttura.  Non solo. Organizziamo anche programmi di accoglienza estiva per i bambini affetti da patologie dermatologiche e osteo-scheletriche, offrendo loro soggiorni di cura e benessere in Italia, presso famiglie solidali. La missione di Nemirov, ancora attiva, è la testimonianza più viva del nostro impegno costante e silenzioso.  Dal 2022: l’Ucraina in guerra, una nuova emergenza Quando, nel 2022, scoppiò la guerra in Ucraina, tutto cambiò. L’emergenza ucraina esplose in modo devastante e, con essa, i bisogni della popolazione. Non ci siamo tirati indietro: organizzammo convogli umanitari, distribuendo farmaci, vestiario, beni alimentari e materiali di emergenza alle popolazioni sfollate. Abbiamo potenziato la nostra presenza, cercando di offrire sostegno non solo materiale, ma anche umano.  2023: un’ambulanza per salvare vite Nel 2023, un episodio drammatico ci ha richiesto una risposta immediata. A Nemirov, l’unica ambulanza disponibile è stata distrutta da un frammento di missile russo. In risposta, abbiamo donato una nuova ambulanza, proveniente dall’Italia, perfettamente funzionante, che ha ridato speranza a una comunità intera. A bordo, caricammo anche vestiti e medicinali, consegnati grazie alla determinazione del presidente di Pobic Ucraina, Mikola Segeda.  2024: rafforzare la sanità , costruire futuro Nel 2024, il nostro intervento si è ulteriormente rafforzato: abbiamo donato una seconda ambulanza all’oblast di Vinnytsia e avviato programmi di formazione sanitaria specifica per la gestione delle emergenze in contesto di guerra. Un passo fondamentale per garantire non solo mezzi, ma anche competenze, affinché chi vive il conflitto in prima linea possa contare su risorse adeguate. Oggi: la missione continua A vent’anni dall’inizio della nostra missione in Ucraina, sappiamo che ogni intervento ha costruito qualcosa: una rete di solidarietà , un sostegno concreto, un futuro possibile anche nei momenti più bui. Con il tuo aiuto, possiamo continuare.  Ogni donazione sostiene direttamente i nostri progetti: ambulanze, medicine, formazione, beni di prima necessità . Dona ora e cammina con noi al fianco di chi non può smettere di sperare. GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 +
Continua a leggere25 Apr
25 Aprile: Un giorno per donare speranza 25 aprile 1945: una data che ha segnato la liberazione dell’Italia dal nazismo e dal fascismo, un giorno che celebra il trionfo della libertà e della democrazia. Un giorno fondamentale. E se possibile un giorno per riflettere non solo sul passato ma anche sul presente. Che cosa è successo il 25 aprile 1945? Il 25 aprile 1945 non è solo una data sul calendario, ma un giorno che ha cambiato per sempre il destino dell’Italia. In quel giorno, infatti, il Paese si risvegliò libero dal giogo nazifascista, grazie all’insurrezione generale coordinata dal CLNAI.  Le città del Nord Italia, da Milano a Torino, si trasformarono in campi di battaglia, dove partigiani e cittadini coraggiosi combatterono strenuamente contro le forze occupanti. Il sacrificio di migliaia di uomini e donne fu immenso, ma la loro determinazione e il loro amore per la libertà ebbero la meglio.  La liberazione del 25 aprile segnò l’inizio di una nuova era per l’Italia, un’era di democrazia, giustizia e ricostruzione. Un giorno che ancora oggi rappresenta un simbolo di speranza e di rinascita, un monito a custodire e difendere i valori di libertà e a costruire un futuro migliore per tutti. 25 Aprile: Un giorno per donare speranza 25 aprile 1945 quindi: una data che ha segnato la liberazione dell’Italia dal nazismo e dal fascismo, un giorno che celebra il trionfo della libertà e della democrazia.  Per molti bambini nel mondo, la libertà è ancora un miraggio lontano. Nascono in contesti di povertà e guerra, dove l’accesso alle cure mediche è un privilegio per pochi. E tra queste cure, quelle per le cardiopatie congenite, che spesso risultano fatali se non trattate in tempo.  Ecco perché il 25 Aprile è un giorno importante per noi di POBIC: perché è un giorno per ricordare che la libertà non è solo un diritto, ma anche un dovere. Il dovere di lottare per un mondo in cui tutti i bambini, indipendentemente da dove nascono o da chi siano, abbiano la possibilità di vivere una vita sana e felice.  Noi di POBIC lo facciamo ogni giorno, operando in paesi in via di sviluppo per offrire interventi chirurgici salvavita a bambini con cardiopatie congenite. Medici e infermieri che collaborano, con dedizione e professionalità , donano il loro tempo e le loro competenze per restituire a questi bambini un futuro.  Ma non basta curare i cuori.  Accogliamo anche rifugiati che fuggono da tensioni, offrendo loro un rifugio sicuro e la possibilità di ricostruire la propria vita.  Il 25 Aprile ci ricorda che la libertà è un bene prezioso, da custodire e da condividere.  Per questo, invitiamo tutti voi a unirvi a noi in questa missione di speranza.  Con una donazione, anche piccola, potete contribuire a salvare la vita di un bambino e a donargli un futuro migliore.  Insieme, possiamo costruire un mondo dove la libertà e la salute sono diritti di tutti. Perché la libertà di un bambino è la speranza di un mondo miglior Scopri come donare il tuo 5×1000
Continua a leggere12 Apr
2005 – Missione in Ucraina a Krasnograd: lì dove tutto è iniziato Il nostro primo passo in Ucraina è stato lieve, quasi timido. Era il 2005 e la città si chiamava Krasnograd, un piccolo centro nell’oblast’ di Charkiv, non lontano dal confine orientale. Non sapevamo esattamente cosa aspettarci, ma avevamo chiaro un sentimento: volevamo esserci. Non per portare soluzioni dall’alto, ma per camminare accanto. Allora ci chiamavamo ancora Anpobic, ed eravamo all’inizio di un percorso che non immaginavamo così lungo e intenso. Krasnograd ci accolse con la sua bellezza ruvida: case basse, strade polverose, un silenzio che parlava. E nei volti della gente — segnati dal lavoro, dalla fatica, ma anche da una gentilezza quasi disarmante — leggemmo subito una verità : qui c’era bisogno, ma anche dignità . Una povertà concreta, senza maschere, ma mai mendicante.  Un impegno fatto di mani tese, non promesse Non ci fu bisogno di grandi piani iniziali. Portammo vestiti, scarpe, coperte, ascoltammo storie, sedemmo a tavola con chi non aveva nulla da offrire se non il tè caldo e la voglia di raccontarsi. Da lì, quasi naturalmente, nacque il progetto di Sostegno a Distanza: uno strumento che ci permise di aiutare famiglie con figli disabili, di costruire un filo diretto tra chi dava e chi riceveva, senza filtri.  La missione in Ucraina a Krasnograd prese forma un passo alla volta. Non era un programma: era una relazione. In un tempo in cui tutto sembrava immobile, quel piccolo scambio di aiuto e umanità generò movimento. Una carezza che andava e tornava. ADOTTA A DISTANZA 2025: la guerra in Ucraina e la fedeltà alla missione Poi, nel 2022, il rumore della guerra ha attraversato anche quei luoghi quieti. E oggi, nel 2025, Krasnograd è diventata un punto dolente sulla mappa della sofferenza. La guerra in Ucraina ha cambiato il volto di tutto, ma non il nostro legame con quella gente. Le voci che ci arrivano parlano di paura, di fame, di freddo.  E noi siamo ancora lì — non con soluzioni definitive, ma con la stessa presenza testarda di sempre. Perché la missione in Ucraina, almeno per noi, è prima di tutto una promessa di fedeltà . GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 +
Continua a leggere12 Apr
2023 – Missione in Ucraina a Nemirov: un’ambulanza per ripartire Era rimasta una sola ambulanza per tutta la città di Nemirov, in Ucraina. Poi, un giorno del 2023, non ci sono state più nemmeno quelle. Un frammento di missile russo — parzialmente abbattuto, ma non abbastanza — ha colpito in pieno l’unico mezzo di soccorso disponibile. Una tragedia silenziosa, passata forse inosservata altrove, ma che per una piccola comunità come Nemirov ha significato perdere l’ultima possibilità di trasporto d’urgenza, l’unico mezzo per salvare vite. Un colpo al cuore, in mezzo a una guerra in Ucraina che logora ogni giorno il tessuto sociale e sanitario del paese. Quando servono risposte concrete Non abbiamo avuto bisogno di pensarci a lungo. Come Pobic, da anni impegnati con numerose missioni in Ucraina, sapevamo cosa fare. Non servivano buone intenzioni, serviva un’ambulanza. Subito.  Abbiamo così deciso, in via emergenziale, di donare un mezzo dismesso in Italia, non più utilizzato per il soccorso locale ma ancora perfettamente funzionante. È partita così una nuova missione in Ucraina: discreta, concreta, carica di umanità e strumenti essenziali. ADOTTA A DISTANZA Dentro quell’ambulanza molto di più Quella ambulanza, guidata dal presidente di Pobic Ucraina Mikola Segeda, non trasportava solo una soluzione tecnica. Volevamo fosse un segno tangibile che qualcuno, da lontano, ascolta e risponde. A bordo c’erano vestiti, medicinali, forniture di prima necessità , raccolti grazie alla generosità di chi, anche a distanza, non ha dimenticato il popolo ucraino. È stato tutto caricato a mano, pezzo per pezzo, come si fa con le cose che contano davvero. Oltre l’emergenza, la continuità La missione in Ucraina a Nemirov non si esaurisce con una consegna. È parte di un impegno che ci accompagna da anni, fatto di interventi silenziosi, di piccoli miracoli logistici, di rapporti costruiti sul campo. L’emergenza ucraina ha mostrato quanto siano fragili anche le infrastrutture più basilari. Ma ha anche mostrato quanto una comunità fiera possa resistere, se sostenuta.  GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 +
Continua a leggere12 Apr
2010 – Missione in Ucraina a Nekrasov: un impegno che continua nel tempo La guerra in Ucraina ha attirato l’attenzione del mondo negli ultimi anni, ma per noi di Pobic l’impegno in questa terra è iniziato molto prima. Tra le tante missioni in Ucraina che abbiamo realizzato, una delle prime e più sentite è stata quella iniziata nel 2010 a Nemirov, presso l’orfanotrofio Nikalaj Alekseevic Nekrasov. La nascita della missione a Nekrasov Nel 2010 siamo arrivati a Nemirov mossi dal desiderio di conoscere una realtà fragile ma significativa.  L’orfanotrofio Nekrasov, pur segnato dal tempo, ci è subito apparso come una struttura dignitosa e gestita con attenzione.  Ad accoglierci c’era il direttore Kondratuk Vasil Yakovic, che con gentilezza e disponibilità ha ascoltato i nostri propositi. Da quel primo incontro è nato il progetto di Sostegno a Distanza, pensato per aiutare i bambini orfani accolti in strutture pubbliche.  Il sostegno concreto Grazie al supporto dei nostri soci e sostenitori, abbiamo potuto avviare una missione in Ucraina concreta: giocattoli, vestiti, beni essenziali sono stati raccolti e consegnati con regolarità .  I bambini hanno accolto ogni gesto con entusiasmo e gratitudine, e ogni visita ha rafforzato il legame tra Pobic e questa comunità .  2022: l’inizio della guerra in Ucraina Nel 2022, con lo scoppio della guerra in Ucraina, il contesto è cambiato drammaticamente. L’emergenza ucraina ha colpito duramente anche le strutture già fragili, come l’orfanotrofio di Nekrasov.  Le necessità si sono moltiplicate, e così anche l’urgenza della nostra presenza.  2025: la missione continua Oggi, nel 2025, la missione in Ucraina prosegue. Nonostante tutto, Pobic continua a essere presente sul territorio, con interventi mirati e vicini alle persone.  Quella di Nekrasov è solo una delle tante missioni in Ucraina portate avanti in questi anni, tutte accomunate da un unico obiettivo: esserci, sempre, accanto a chi ha più bisogno. GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 +
Continua a leggere15 Mag
Giornata Internazionale della Famiglia 2023 La “Giornata Internazionale della Famiglia” viene celebrata ogni anno, e rappresenta un’opportunità per riflettere sull’importanza della famiglia come fondamentale gruppo sociale e ambiente naturale per lo sviluppo e il benessere di tutti i suoi membri, in particolare dei bambini. Di tutti i bambini, di tutto il mondo. Quando si festeggia la Giornata della Famiglia? Nel 1994, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato ufficialmente Il 15 maggio come giornata per onorare il ruolo fondamentale della famiglia come gruppo sociale primario e ambiente naturale per lo sviluppo e il benessere dei suoi membri, specialmente dei bambini.  Tuttavia, ci sono ancora molte famiglie in tutto il mondo, soprattutto in paesi in via di sviluppo, con gravi problemi sociali ed economici che ostacolano il loro sviluppo e il benessere dei loro membri.  Questi problemi spesso includono la povertà , la mancanza di accesso all’istruzione e alle cure mediche, la discriminazione, la violenza e la mancanza di diritti umani fondamentali. Giornata internazionale della famiglia: di tutte le famiglie di tutto il mondo Per aiutare questi bambini e le loro famiglie, le organizzazioni non governative (ONG) esterne svolgono un ruolo fondamentale. Attraverso la loro azione, le ONG possono fornire supporto economico, sanitario, educativo e psicologico alle famiglie in difficoltà , contribuendo a garantire che i bambini possano crescere in un ambiente sicuro e protetto. Sovente, le ONG svolgono inoltre un ruolo attivo nel tutelare la salute stessa dei bambini, che differentemente non avrebbero modo di accedere a cure mediche adeguate. Queste cure spesso fanno la differenza tra la vita e la morte. Un ruolo importante nel promuovere i diritti umani fondamentali. Un lavoro, con il quale sensibilizzano l’opinione pubblica e promuovono il cambiamento sociale, politico ed economico necessario per creare un ambiente favorevole per le famiglie.  Come la giornata internazionale delle famiglie può diventare davvero mondiale. La “Giornata Internazionale della Famiglia” è un’importante occasione per riflettere. L’importanza della famiglia come fondamentale gruppo sociale e ambiente naturale per lo sviluppo e il benessere dei suoi membri, specialmente dei bambini, è un obiettivo mondiale.  Dobbiamo ricordare che in molti luoghi il bisogno del nostro aiuto è una condizione dalla quale non voltare le spalle. Siamo chiamati ad agire per garantire che ogni famiglia e ogni bambino possano vivere in un ambiente sicuro, protetto e favorevole al loro sviluppo.  Da oltre 30 anni come POBIC siamo attivi con il progetto #emergencytransport e #openheart.  300+ bambini visitati. 56 bambini operati a cuore aperto.12 in paesi in cui siamo attivi.  Per continuare in quest’opera il tuo aiuto è fondamentale. Puoi aiutarci a fare di più. Scopri come donare il tuo 5×1000
Continua a leggere26 Apr
Marocco: un progetto di prevenzione sanitaria dedicato alle donne berbere Nel corso delle sue attività umanitarie, l’associazione Pobic ha maturato esperienze in diversi contesti africani: dall’Uganda alla Costa d’Avorio, fino al Marocco.  Proprio in quest’ultimo paese, grazie alla conoscenza del territorio e alla collaborazione con le realtà locali, è stato possibile avviare un progetto di prevenzione sanitaria più strutturato e mirato. Un progetto nel cuore del Sud del Marocco L’iniziativa si è concentrata nel Sud del Marocco, una regione affascinante e complessa, dove il progresso economico convive ancora con profonde disuguaglianze sociali. Nonostante i considerevoli passi avanti compiuti nel riconoscimento dei diritti delle donne, l’accesso a servizi sanitari adeguati per le popolazioni più isolate resta ancora limitato. In particolare, il progetto è stato rivolto alle donne berbere che vivono nei villaggi ai confini con il deserto del Sahara, un’area remota dove le condizioni di vita sono spesso estremamente dure e l’assistenza medica scarsa. Focus sulla prevenzione e sulla salute delle donne La scelta di indirizzare il progetto verso le donne berbere nasce dalla consapevolezza che, in questi contesti, sono spesso proprio le donne a portare il peso maggiore delle carenze sanitarie. Intervenire sulla prevenzione significa non solo migliorare la salute individuale, ma anche rafforzare l’intera comunità , dato il ruolo centrale che le donne rivestono nella società berbera. Le attività previste hanno riguardato: Sensibilizzazione sanitaria sulle principali problematiche di salute femminile. Educazione alla prevenzione di malattie trasmissibili e condizioni croniche. Promozione dell’accesso ai controlli di base e all’assistenza prenatale.  Marocco: una sfida tra tradizione e modernità Il Marocco, paese del Maghreb in forte crescita economica, si trova ancora oggi a dover bilanciare il proprio sviluppo con la necessità di rendere i progressi accessibili a tutte le fasce della popolazione.In particolare nelle aree rurali e desertiche, dove le comunità berbere mantengono vive tradizioni secolari, i servizi essenziali — inclusi quelli sanitari — faticano ad arrivare.  Attraverso il progetto attivato, Pobic ha scelto di operare dove il bisogno è più forte, promuovendo il diritto alla salute come condizione fondamentale per un reale progresso umano e sociale.  GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 +
Continua a leggere26 Apr
Costa d’Avorio: la formazione sanitaria come motore di cambiamento, il modello Pobic Durante la missione avviata nel 2012 in Costa d’Avorio, l’associazione Pobic ha scelto di affiancare alla fornitura di mezzi di soccorso un altro intervento fondamentale: la formazione del personale sanitario locale. In un contesto dove le infrastrutture erano minime e il numero di medici estremamente basso, la possibilità di costruire competenze direttamente sul territorio rappresentava una priorità strategica. L’importanza della formazione sanitaria Le province di Bongouanou, Arrah e M’Batto, aree di intervento della missione, si caratterizzavano per un accesso ai servizi sanitari limitato e per la quasi totale assenza di protocolli di emergenza strutturati. Nel momento in cui i mezzi di trasporto sanitario venivano introdotti grazie al progetto Emergency Transport, era evidente che senza un’adeguata formazione, il loro impatto sarebbe stato parziale e poco duraturo. La risposta di Pobic è stata quella di avviare corsi di formazione tecnica, concentrati su procedure basilari ma essenziali, come la rianimazione cardiopolmonare (RCP) su adulti e bambini.  ADOTTA A DISTANZA Metodologia e attività formative La formazione è stata condotta attraverso sessioni teoriche e pratiche, utilizzando manichini didattici per simulare gli interventi di emergenza.I corsi erano rivolti a: Medici e infermieri ospedalieri. Personale paramedico dei villaggi periferici. Gli operatori sono stati istruiti a riconoscere situazioni critiche, ad attuare le prime manovre salvavita e a utilizzare correttamente le attrezzature di emergenza disponibili a bordo delle ambulanze.  Un elemento chiave dell’approccio formativo di Pobic è stato il trasferimento di strumenti di apprendimento: i manichini utilizzati per l’addestramento sono stati donati all’ospedale di Bongouanou al termine della missione, permettendo così al personale locale di continuare a esercitarsi e aggiornare le proprie competenze anche in autonomia.  Obiettivi perseguiti L’obiettivo della formazione non era semplicemente quello di istruire durante la presenza del team internazionale, ma di: Costruire capacità operative locali, riducendo la dipendenza dagli aiuti esterni. Garantire la continuità delle competenze nel tempo. Rafforzare il sistema sanitario attraverso risorse umane qualificate e più consapevoli nella gestione delle emergenze.  Risultati ottenuti Al termine della missione, il personale sanitario locale aveva acquisito: Capacità operative di base nella gestione dei pazienti critici. Migliore utilizzo delle ambulanze e delle attrezzature fornite. Una maggiore autonomia nell’affrontare situazioni di emergenza senza l’intervento immediato di specialisti esterni. Questi risultati hanno contribuito a rafforzare la rete di emergenza territoriale nata con il progetto Emergency Transport, rendendo più efficiente e sicuro il soccorso nelle aree rurali della Costa d’Avorio.  Risultati ottenuti La formazione sanitaria realizzata da Pobic in Costa d’Avorio dimostra che lo sviluppo delle competenze locali è un elemento essenziale per garantire la sostenibilità degli interventi umanitari. Non basta consegnare mezzi o attrezzature: occorre investire nelle persone, nella loro preparazione e nella loro capacità di mantenere attivi i servizi anche dopo la fine delle missioni internazionali.  Il modello adottato da Pobic ha permesso di lasciare una traccia concreta e duratura, contribuendo a migliorare l’accesso ai servizi di emergenza in una delle zone più fragili del paese. GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 +
Continua a leggere26 Apr
Costa d’Avorio: 4 abulanze donate per il progetto Emergency Transport Nel 2012, l’associazione Pobic ha avviato un progetto operativo di sviluppo del trasporto sanitario di emergenza nella provincia di Bongouanou, in Costa d’Avorio. La missione si è concentrata sulla fornitura di mezzi di soccorso e sulla creazione di un primo sistema organizzato di emergenza territoriale. La situazione di partenza All’inizio della missione, le condizioni sanitarie e logistiche dell’area erano estremamente precarie. In tutta la provincia non era disponibile un sistema di ambulanze operative. I pazienti che necessitavano di cure urgenti venivano trasportati su mezzi privi di qualsiasi standard di sicurezza sanitaria, spesso costretti ad affrontare tragitti di ore su strade sterrate e danneggiate. La stagione delle piogge aggravava ulteriormente la situazione, rendendo molte vie di comunicazione impraticabili e aumentando i rischi nei casi di emergenza. ADOTTA A DISTANZA L’intervento di Pobic Per rispondere a questa criticità , Pobic ha implementato un programma strutturato che ha previsto: La donazione di quattro ambulanze completamente equipaggiate. La formazione tecnica del personale locale destinato alla gestione dei mezzi di soccorso. Il rafforzamento delle procedure di emergenza, attraverso l’introduzione di protocolli di primo soccorso. Le ambulanze sono state consegnate direttamente all’ospedale di Bongouanou e ai presidi sanitari periferici.Durante il tragitto di trasferimento, uno dei mezzi è stato utilizzato per soccorrere un ferito in un incidente stradale, confermando immediatamente la necessità e l’efficacia dell’intervento.  Obiettivi e risultati raggiunti L’obiettivo principale di Emergency Transport era quello di ridurre i tempi di accesso ai servizi sanitari per le popolazioni delle aree rurali, migliorando così la possibilità di sopravvivenza nei casi di urgenza. In pochi mesi dall’attivazione del servizio, si è registrato: Un miglioramento nella gestione dei trasporti sanitari, Un aumento della fiducia della popolazione nei confronti delle strutture ospedaliere, Una maggiore capacità di risposta da parte del sistema sanitario locale in situazioni di emergenza. La formazione del personale, inoltre, ha permesso di garantire la corretta gestione dei mezzi e di stabilire competenze di base nella gestione delle emergenze, favorendo una maggiore autonomia operativa. Conclusione Il progetto Emergency Transport ha segnato un passaggio fondamentale nella strategia di Pobic in Costa d’Avorio: non solo fornire risorse materiali, ma anche rafforzare le capacità locali, creando un impatto concreto e duraturo sulla salute pubblica della regione. Con interventi mirati, calibrati sulle esigenze reali del territorio, è stato possibile avviare il primo embrione di rete di soccorso in una delle aree più svantaggiate del paese. GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 +
Continua a leggere26 Apr
Costa d’Avorio: la missione dalle parole di chi l’ha vissuto. L’inizio della missione in Costa d’Avorio Il nostro arrivo all’aeroporto di Abidjan, il 30 luglio 2012, non fu dei migliori. La maggior parte dei bagagli partiti da Milano Malpensa non era stata caricata sull’aereo durante la coincidenza a Tunisi. Ci ritrovammo così, per quattro giorni, a gestire il nostro soggiorno con il minimo indispensabile: qualche indumento di ricambio e le scarpe adatte a un clima tropicale, con temperature tra i 24 e i 26 gradi e un’umidità prossima al 70%. Non certo il miglior modo per iniziare una missione di lavoro.  Dopo aver sbrigato le pratiche amministrative e atteso il recupero dei bagagli, cominciammo a entrare nel contesto di Abidjan. La città appariva congestionata da migliaia di taxi e autobus fatiscenti, soffocata da smog e caotica oltre ogni previsione. In mezzo a una situazione di degrado urbano e povertà diffusa, la vita quotidiana si consumava tra miseria, sofferenza e condizioni igienico-sanitarie molto precarie. Emergenza sanitaria e condizioni urbane ad Abidjan Diverso da quanto vissuto nella missione del 2009, l’illuminazione stradale risultava migliorata, ma erano ancora presenti numerosi checkpoint istituiti dalla milizia, che scandivano il tragitto lungo le arterie principali. Le torce dei soldati, che controllavano le vetture nella notte, illuminavano i nostri volti pallidi e stanchi: i documenti dei nostri accompagnatori locali erano la nostra unica garanzia di sicurezza.  La Costa d’Avorio, all’epoca, era ancora segnata da dieci anni di instabilità e guerriglia interna, tra le fazioni di Ouattara e Gbagbo. Il paese, primo produttore mondiale di cacao e importante esportatore di caffè e caucciù, possiede anche enormi ricchezze minerarie, tra cui diamanti, oro, petrolio e manganese. Tuttavia, il potenziale economico era frenato dalle tensioni politiche e da un degrado urbano evidente. ADOTTA A DISTANZA Visita a Grand Bassam: il patrimonio coloniale della Costa d’Avorio In attesa dei bagagli, visitammo Grand Bassam, la vecchia capitale coloniale francese, oggi importante centro turistico e artigianale. Nonostante la bellezza del luogo, il degrado ambientale era evidente, con cumuli di rifiuti (soprattutto plastica) che invadevano le spiagge.  Soccorso umanitario: supporto all’ospedale di Bongouanou Il nostro arrivo all’ospedale di Bongouanou fu accolto con grande calore. Era ancora vivo il ricordo della precedente missione, durante la quale erano stati consegnati arredi ospedalieri, defibrillatori, attrezzature per sala operatoria e organizzata formazione sanitaria per medici e infermieri.  Questa volta, il nostro compito prevedeva il perfezionamento della formazione sanitaria, in particolare sulla gestione delle emergenze cardiocircolatorie. Inoltre, era previsto il trasferimento di quattro ambulanze destinate al trasporto sanitario di pazienti dai villaggi all’ospedale locale e, se necessario, fino ad Abidjan. L’efficacia di queste donazioni fu dimostrata subito: durante il trasferimento delle ambulanze, un incidente stradale costrinse a utilizzare immediatamente uno dei mezzi per trasportare un ferito all’ospedale.  Formazione sanitaria e resilienza locale Nel frattempo, i corsi di formazione sulla rianimazione cardiopolmonare (RCP) proseguirono con l’uso di manichini didattici per adulti e bambini, donati successivamente all’ospedale per continuare gli esercizi pratici in autonomia. Durante i weekend, furono organizzate visite nei villaggi e incontri con le comunità locali.  Memorabile il viaggio al villaggio d’origine del nostro prezioso collaboratore ivoriano Tano, immerso nella foresta. Qui, in un contesto semplice e genuino, i bambini, molti dei quali vedevano un uomo bianco per la prima volta, reagirono prima con timore e poi con entusiasmo, partecipando con gioia a fotografie e giochi improvvisati. Tradizioni locali e cultura del Corno d’Africa Non mancarono celebrazioni locali, come la visita al villaggio di Fabien, altro notabile della zona, dove fummo accolti con pasti tradizionali — tra cui pietanze a base di istrice e aguti in umido, prelibatezze forestali offerte con grande ospitalità . Il 52° anniversario dell’indipendenza: un momento storico Infine, il 7 agosto 2012, partecipammo alle celebrazioni per il 52° anniversario dell’indipendenza della Costa d’Avorio dalla Francia. La città di Bongouanou si animò con sfilate, danze, mercati colorati e manifestazioni culturali che coinvolsero l’intera popolazione. Conclusione La missione Emergency Transport ha rappresentato un’importante azione di cooperazione internazionale sul campo, capace di integrare l’aiuto sanitario e logistico con un profondo rispetto per la cultura locale, rafforzando così i legami tra popoli distanti ma uniti dallo stesso spirito di solidarietà . GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 +
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