Categoria Nigeria

1 Mag

Open Heart Nigeria: La storia di Destiny e la sua rinascita

Open Heart Nigeria: La storia di Destiny e la sua rinascita Una bambina, un cuore fragile, un filo sottile di speranza. Destiny è una bambina nigeriana nata il 7 dicembre 2020 nello Stato di Bayelsa. Un nome che, fin dal principio, sembrava già raccontare una storia più grande di lei. Una storia di fragilità, coraggio e rinascita. Dalla Nigeria all’Italia, il viaggio che cambia la vita. L’abbiamo incontrata nel 2023, durante una delle missioni del progetto Open Heart, nei giorni in cui le strade della Nigeria e dell’Italia si intrecciano per salvare vite piccole ma preziose. Quell’anno per Pobic è stato speciale: abbiamo stretto legami istituzionali fondamentali con il governatore dello Stato di Bayelsa, Douye Diri, e rafforzato la collaborazione con due ospedali chiave — il Federal Medical Centre di Yenagoa e il Niger Delta University Teaching Hospital di Okolobiri. È in questo contesto, durante una sessione di screening in collaborazione con l’Ospedale Giannina Gaslini di Genova, che Destiny è apparsa nella nostra traiettoria. Il suo cuore malato faticava a sostenere il suo respiro. Ogni battito era una richiesta d’aiuto. Un nuovo destino, una nuova partenza. Il 23 settembre 2023 Destiny è arrivata in Italia. Era fragile, sospesa. La sua vita sembrava appesa a un filo. Ma quel filo ha resistito. Il 6 ottobre è stata operata. Pochi giorni dopo, il 26 ottobre, è stata dimessa. Respirava da sola. Sorrideva. Era viva, nel pieno senso del termine. Oggi Destiny è tornata a casa, in Nigeria. E noi siamo qui, con negli occhi la luce di quel momento in cui il destino ha cambiato direzione. Il progetto Open Heart è anche questo: costruire legami oltre i confini, creare possibilità dove sembravano non esserci, dare un futuro dove il presente è incerto. E quando una bambina che si chiama Destiny torna a respirare, è impossibile non sentire che tutto ha un senso.   Perché ogni vita salvata è un destino riscritto. E ogni destino riscritto è un nuovo inizio. GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 +

Continua a leggere

26 Mar

Un Cuore per la Nigeria – Firmato lo storico accordo con l’UCH di Ibadan​

Un Cuore per la Nigeria – Firmato lo storico accordo con l’UCH di Ibadan Ci sono traguardi che non arrivano all’improvviso. Hanno il ritmo lento e ostinato delle cose che crescono con cura, passo dopo passo. E ci sono firme che, quando si appoggiano sulla carta, pesano come pietre miliari nella storia di un progetto. Oggi, 17 marzo, è uno di quei giorni. Il protocollo di intesa tra POBIC e l’UCH di Ibadan – il più importante ospedale universitario della Nigeria – è realtà. Un accordo quinquennale di collaborazione nell’ambito della cardiochirurgia pediatrica, siglato alla presenza del Presidente di POBIC Paolo Novellini, del Dott. Festus Adedayo e delle autorità sanitarie nigeriane, Prof. Jesse Abiodun Otegbayo, Direttore Generale dell’UCH, e Prof.ssa Olubukola Adeponle Adesina, Presidente del Comitato Medico Consultivo. Ma questa non è solo una notizia. È il culmine di una storia iniziata molto tempo fa. Le prime battute di un lungo cammino Tutto è iniziato nel 2016, con le prime missioni di POBIC in Nigeria. In quelle prime, coraggiose spedizioni, le equipe mediche italiane lasciavano l’Italia per operare bambini affetti da cardiopatie congenite in contesti sanitari estremamente difficili. Si trattava di missioni esplorative, piene di incognite, ma spinte da una certezza: ogni bambino salvato valeva il viaggio.   L’University Teaching Hospital di Enugu fu il primo ospedale partner. Da lì, nel tempo, nacquero collaborazioni stabili con strutture come il Federal Medical Center di Yenagoa e il Niger Delta University Teaching Hospital di Okolobiri. Interventi, formazioni, workshop, volontari, partenze, rientri: la macchina della solidarietà non si è più fermata. ADOTTA A DISTANZA Il cuore oltre il mare Quando le cardiopatie erano troppo complesse per essere affrontate in Nigeria, POBIC si faceva carico del trasferimento dei piccoli pazienti in Italia, presso l’Istituto Gaslini di Genova. Così, negli anni, Michael, Yusuf, Jesse, Daniel, Treasure, Salim, Diane, Jed, Simon, Aleeson e molti altri hanno attraversato il mare per ricevere una seconda possibilità.     Il programma di adozione a distanza è nato proprio per accompagnarli nel tempo, garantendo non solo cure mediche, ma anche continuità educativa e supporto familiare. Perché guarire, in fondo, significa anche poter crescere. Una casa che accoglie, un ago che cuce Nel frattempo, a Yenagoa, nasceva Casa POBIC: una struttura dove si intrecciano assistenza, protezione e formazione. Qui, le giovani donne vittime di violenza o emarginazione ricevono sostegno, accoglienza, e soprattutto, strumenti per riprendersi la propria vita. Tra questi, il più prezioso: l’autonomia.   Il progetto di formazione sartoriale è diventato un simbolo di riscatto. Cucire, in questa terra, non è solo mestiere: è arte, dignità, indipendenza. È il filo con cui si ricuce una vita nuova. La stima delle istituzioni Tutto questo ha attirato l’attenzione delle autorità nigeriane. Il Ministro della Salute ha scritto al Governo Italiano, lodando l’operato di POBIC e chiedendo che il progetto prosegua e si rafforzi. LEGGI ANNO PER ANNO IL PERCORSO POBIC IN NIGERIA   Anche il Governatore dello Stato di Bayelsa ha riconosciuto ufficialmente il valore del lavoro svolto, definendo l’iniziativa come un esempio virtuoso di cooperazione tra popoli. Il giorno che aspettavamo Ed eccoci a oggi. Dopo anni di lavoro sul campo, POBIC ha firmato un accordo con l’UCH di Ibadan, uno dei più prestigiosi ospedali della Nigeria.   Non è solo un atto formale: è una promessa reciproca. Una visione condivisa che punta alla creazione di un reparto di cardiochirurgia pediatrica operativo, stabile, formativo, in grado di restituire la salute e il futuro a centinaia di bambini.   Un progetto che ora ha radici più profonde, e ali più larghe. Questa firma non chiude un capitolo. Lo apre. È la conferma che ogni bambino salvato finora non è stato un gesto isolato, ma parte di una missione più grande. E oggi, quel cuore che ha battuto forte a Enugu, a Genova, a Yenagoa, comincia a battere anche a Ibadan. Il futuro è appena cominciato. GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 +

Continua a leggere

14 Gen

Le storie di Tehila e Joshua: un viaggio di speranza dalla Nigeria all’Italia

Le storie di Tehila e Joshua: un viaggio di speranza dalla Nigeria all’Italia In Nigeria, un paese ricco di cultura e risorse, ma segnato da profonde disuguaglianze, l’infanzia può essere una sfida quotidiana. Per i bambini con disabilità o condizioni mediche complesse, come Tehila e Joshua, queste sfide diventano ancora più ardue.   Tehila: un sorriso oltre le difficoltà Tehila è una bambina di 7 anni nata in un villaggio rurale nel sud della Nigeria. Fin dalla nascita, ha affrontato la sindrome di Down, una condizione genetica che, in un contesto come quello nigeriano, comporta ulteriori ostacoli. In molte comunità, la disabilità è spesso fraintesa, portando a stigma e isolamento sociale. Le risorse limitate e la mancanza di strutture adeguate rendono difficile l’accesso a cure mediche e programmi educativi specializzati. Nonostante queste sfide, Tehila ha mostrato una resilienza straordinaria. Il suo sorriso contagioso e la sua curiosità innata l’hanno resa amata dalla famiglia e da chiunque la incontri. Tuttavia, un difetto cardiaco congenito minacciava seriamente la sua salute e il suo futuro. In un paese dove l’assistenza sanitaria è spesso inaccessibile per le famiglie meno abbienti, le speranze di Tehila sembravano affievolirsi. ADOTTA A DISTANZA Joshua: un cuore coraggioso in cerca di guarigione Joshua, 8 anni, proviene da una comunità urbana nella regione del Delta del Niger. La sua infanzia è stata segnata da un difetto cardiaco che gli impediva di partecipare alle attività tipiche dei bambini della sua età. In Nigeria, l’accesso alle cure specialistiche è limitato, e le famiglie spesso devono affrontare costi proibitivi per trattamenti medici salvavita. Nonostante le difficoltà economiche, la famiglia di Joshua ha cercato disperatamente una soluzione per il suo problema cardiaco, temendo per la sua vita e il suo futuro. Un ponte di speranza: dall’Africa all’Europa Le storie di Tehila e Joshua hanno preso una svolta positiva grazie all’intervento dell’associazione POBIC e al progetto “Open Heart”. Questo programma mira a individuare bambini con patologie cardiache congenite in paesi con sistemi sanitari fragili, offrendo loro l’opportunità di ricevere cure adeguate. Per Tehila e Joshua, ciò ha significato un viaggio in Italia, dove sono stati accolti e operati presso l’ospedale Gaslini di Genova, una struttura all’avanguardia nella cura delle malattie pediatriche. Il trasferimento in un paese straniero, l’incontro con una nuova cultura e l’affrontare interventi chirurgici complessi sono stati momenti di grande coraggio per entrambi i bambini. La presenza delle loro madri al fianco durante questo percorso è stata fondamentale, offrendo sostegno emotivo e amore incondizionato. Un futuro luminoso all’orizzonte Dopo gli interventi, sia Tehila che Joshua hanno mostrato notevoli progressi. Tehila, con il suo spirito vivace, ha iniziato a esplorare il mondo con rinnovata energia, mentre Joshua sogna di tornare a giocare a calcio con i suoi amici, libero dalle limitazioni che lo hanno accompagnato finora. Il successo delle loro operazioni non solo migliora la loro qualità di vita, ma rappresenta anche un messaggio di speranza per molte altre famiglie in situazioni simili. Il ruolo cruciale del sostegno comunitario Le esperienze di Tehila e Joshua ci ricordano che, nonostante le difficoltà, ogni bambino merita una chance per un futuro sano e felice. Invitiamo tutti a sostenere progetti come “Open Heart” e l’associazione POBIC, affinché possano continuare a offrire speranza e cure a molti altri bambini in tutto il mondo. La partecipazione attiva e il sostegno della comunità sono essenziali per garantire che storie come quelle di Tehila e Joshua possano ripetersi, trasformando vite e costruendo ponti di solidarietà globale. DONA ORA / ADOTTA ORA Un invito all’azione Dopo gli interventi, sia Tehila che Joshua hanno mostrato notevoli progressi. Tehila, con il suo spirito vivace, ha iniziato a esplorare il mondo con rinnovata energia, mentre Joshua sogna di tornare a giocare a calcio con i suoi amici, libero dalle limitazioni che lo hanno accompagnato finora. Il successo delle loro operazioni non solo migliora la loro qualità di vita, ma rappresenta anche un messaggio di speranza per molte altre famiglie in situazioni simili. Dove sono stati svolti gli interventi I bambini verranno operati al Gaslini di Genova.   L’istituto collabora con il progetto Open Heart da moltissimi anni e ci ha aiutato a salvare decine e decine di bambini. Negli anni oltre 60 sono scampati alla morte grazie a questo programma e l’istituto Giannina Gaslini di Genova è in prima linea insieme a noi per non lasciar morire queste giovani vite.   Ecco il sito ufficiale dell’istituto. https://www.gaslini.org/ Ecco alcune domande che potresti porti Come verranno utilizzate le donazioni? Ogni euro donato sarà direttamente destinato alle esigenze operatorie di Ariella. La nostra ONG opera con la massima trasparenza finanziaria, garantendo che ogni contributo abbia un impatto diretto sulla loro vita.   Chi seleziona i beneficiari delle operazioni? I beneficiari, in questo caso Jernita Ariella e Mary, vengono selezionati in base a criteri medici e di necessità. Collaboriamo da anni con i medici del Gaslini per garantire che le risorse vadano a chi ne ha bisogno in modo più urgente. E per urgente intendiamo a rischio vita.   Posso fidarmi che le donazioni saranno utilizzate correttamente? Assolutamente. Ogni transazione è tracciata e ogni dettaglio finanziario sarà reso disponibile a chiunque desideri avere ulteriori informazioni. POBIC opera nel settore delle no profit da oltre 30 anni e fa dell’onestà uno dei suoi principali valori. Scopri sul sito tutti i nostri DOCUMENTI SULLA TRASPARENZA   Qual è il tuo track record nel trattare casi come questi? Abbiamo una lunga storia di successi nel fornire cure salvavita a bambini in situazioni simili. Le storie positive dei bambini che abbiamo aiutato sono la prova tangibile del nostro impegno. Dai un’occhiata alla nostra storia in Nigeria     Cosa succede se non raggiungete l’obiettivo di raccolta fondi? Anche se non raggiungiamo l’intero obiettivo, ogni donazione ci avvicina al nostro scopo. Ogni euro conta e contribuirà a garantire un futuro migliore.   Posso fare una donazione anche se non sono in grado di donare molto? Assolutamente sì! Ogni donazione, indipendentemente dall’importo, ha un impatto. Anche piccoli contributi possono fare la differenza. Tanti

Continua a leggere

26 Apr

Malattie reumatiche in Africa: una sfida sanitaria che parte dal soccorso umanitario

Malattie reumatiche in Africa: una sfida sanitaria che parte dal soccorso umanitario Le malattie reumatiche rappresentano ancora oggi una delle principali emergenze sanitarie nei paesi dell’Africa subsahariana, in particolare nel corno d’Africa e in nazioni come il Ghana, dove il sistema sanitario fatica a garantire diagnosi e cure tempestive. Il soccorso umanitario assume quindi un ruolo fondamentale per affrontare una problematica spesso sottovalutata, ma con effetti devastanti sulla popolazione, soprattutto tra i più giovani. GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 + Che cosa sono le malattie reumatiche Le malattie reumatiche sono patologie infiammatorie che possono colpire articolazioni, ossa, muscoli e, in casi più gravi, organi vitali come il cuore. In Africa, la forma più diffusa è la febbre reumatica, una complicanza di infezioni da streptococco non trattate adeguatamente. La febbre reumatica, se non diagnosticata e curata in tempo, può evolvere in cardiopatia reumatica, causando danni irreversibili alle valvole cardiache.   Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la cardiopatia reumatica è responsabile di oltre 300.000 morti ogni anno a livello globale, e colpisce principalmente bambini e giovani adulti nei paesi a basso reddito.   AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÙ Ogni donazione è per noi fondamentale. PUOI CONTRIBUIREANCHE TU L’impatto delle malattie reumatiche in Africa Nel corno d’Africa e in molte aree dell’Africa in genrale, la febbre reumatica resta una delle principali cause di insufficienza cardiaca giovanile.Questo avviene per diversi motivi: Diagnosi tardive o inesistenti. Carenza di antibiotici per trattare le infezioni streptococciche. Scarsa consapevolezza sanitaria nelle popolazioni rurali. Il soccorso umanitario nell’Africa orientale, si sta orientando sempre di più verso programmi di prevenzione primaria (cura tempestiva delle infezioni) e prevenzione secondaria (diagnosi precoce dei danni cardiaci). Inoltre, la forte correlazione tra povertà, mancanza di accesso alle cure e diffusione delle infezioni rende il fenomeno ancora più difficile da arginare senza il supporto delle organizzazioni di soccorso umanitario.   Corno d’Africa: un contesto ad alta vulnerabilità Il corno d’Africa, una delle regioni più fragili del continente, concentra molte delle condizioni che favoriscono la diffusione delle malattie reumatiche: Povertà diffusa. Accesso limitato ai servizi sanitari di base. Sovraffollamento scolastico e abitativo, che facilita la trasmissione delle infezioni. In questi contesti, il soccorso umanitario non si limita più alla risposta all’emergenza, ma punta alla costruzione di programmi di salute pubblica sostenibili, capaci di intercettare precocemente i rischi e ridurre l’incidenza delle complicanze cardiache. Investire nella prevenzione della febbre reumatica nel corno d’Africa significa non solo salvare vite umane, ma anche alleggerire il carico sui sistemi sanitari nazionali, migliorando la resilienza delle comunità più vulnerabili.   Conclusione Le malattie reumatiche in Africa, e in particolare nel corno d’Africa, rappresentano una sfida sanitaria di grande rilievo, ancora troppo spesso trascurata. Il soccorso umanitario svolge un ruolo essenziale nel promuovere strategie di prevenzione, diagnosi precoce e trattamento delle infezioni che sono all’origine di gravi complicanze cardiache. Affrontare questa emergenza significa guardare oltre il singolo intervento, puntando su progetti duraturi capaci di migliorare strutturalmente la salute pubblica nei territori più fragili. Questo è ciò che resta dell’unica ambulanza della città di Nemirov, Ucraina. Una parte di un missile Russo, parzialmete distrutto dalle forze Ucraine, si è fatalmente schiantata contro il mezzo per soccorso emergenziale. Per una comunità come Nemirov, una tragedia sociale molto grave.   Ecco perché come Pobic, in via del tutto emergenziale, abbiamo donato un’ambulanza dismessa in Italia, ma che resta completamente funzionante. Il rofessor Mikola Segeda, presidente della fondazione Pobic Ucraina, si è incaricato di guidare il mezzo fino a destinazione.   Questo è solo un primo passo. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÙ Ogni donazione è per noi fondamentale. PUOI CONTRIBUIREANCHE TU

Continua a leggere