Categoria Attualità

14 Mag

La festa della mamma: 3 storie che raccontano la nostra missione​

La festa della mamma: 3 storie che raccontano la nostra missione Ogni anno, nel mese di maggio, il mondo si unisce per celebrare La Festa della Mamma. Un’occasione di celebrazione e perché no di riflessione per onorare il sacrificio, l’amore incondizionato e la dedizione delle donne che danno la vita.   In questo articolo, esploreremo il significato della Festa della Mamma e del perché è così importante in relazione alla nostra missione, e condivideremo 3 storie di mamme coraggiose che affrontato sfide incredibili per garantire la salute e il benessere dei loro figli. GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 + Festa della mamma: le origini La Festa della Mamma è celebrata per onorare e riconoscere il ruolo fondamentale che le mamme giocano nelle nostre vite e nella società nel suo complesso. Questa celebrazione ha radici storiche e culturali profonde che risalgono a tempi antichi.   Le origini della Festa della Mamma possono essere rintracciate in antiche celebrazioni pagane che onoravano la maternità e la fertilità. Tuttavia, la versione moderna della Festa della Mamma ha iniziato a prendere forma nel XIX secolo, quando gli sforzi per celebrare le madri e promuovere la pace materna hanno cominciato a emergere in vari paesi.   Negli Stati Uniti, la Festa della Mamma ha avuto origine grazie agli sforzi di Anna Jarvis, che ha iniziato a promuovere la celebrazione della festa nel primo decennio del XX secolo come mezzo per onorare la memoria di sua madre, una pacifista che aveva lavorato per migliorare le condizioni sanitarie delle comunità durante la guerra civile americana. Nel 1914, il presidente Woodrow Wilson ha ufficialmente dichiarato la seconda domenica di maggio come la Festa della Mamma negli Stati Uniti.   Da allora, la celebrazione si è diffusa in molti paesi in tutto il mondo, anche se le date e le tradizioni possono variare. In generale, la Festa della Mamma è un momento per esprimere gratitudine, amore e apprezzamento per le madri e per tutto ciò che fanno per le loro famiglie. È un’occasione per mostrare affetto attraverso gesti come regali, fiori, cartoline e momenti trascorsi insieme. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÙ Ogni donazione è per noi fondamentale. PUOI CONTRIBUIREANCHE TU Perché la festa della mamma è sempre di domenica? La Festa della Mamma è tradizionalmente celebrata di domenica per renderla più conveniente per le famiglie e consentire loro di trascorrere del tempo insieme. La domenica è generalmente considerata un giorno in cui le persone hanno più tempo libero, poiché molti lavori e attività sono sospesi per il fine settimana. Di conseguenza, celebrare la Festa della Mamma di domenica consente alle famiglie di organizzare riunioni, pranzi speciali o altre attività senza preoccuparsi degli impegni lavorativi o scolastici.   Inoltre, celebrare la Festa della Mamma di domenica rende più facile per le persone viaggiare o fare visite a casa dei loro genitori o delle loro madri, se non vivono nelle vicinanze. Questo contribuisce a favorire l’unione familiare e a rendere la celebrazione più significativa per tutti coloro che partecipano.   Anche se la Festa della Mamma è generalmente di domenica, è importante notare che ci sono eccezioni a questa regola in alcuni paesi o culture in cui la data può variare. Le mamme e POBIC Attraverso il progetto OPEN HEART ogni anno conosciamo mamme che lottanto per dare una seconda opportunità di vita ai loro figli.   Il progetto  OPEN HEART infatti ha lo scopo di aiutare bambini con gravi cardiopatie congenite che vivono in luoghi dove la sanità non può dar loro una mano.   Salviamo la vita a bambini che stanno per morire e offriamo loro una seconda opportunità.   Guarda la gioia di una madre a cui  POBIC ha salvato la figlia di nome Destiny. https://youtu.be/X0_F8bOD9Qk?si=PAjRH11tojv6B7F8 lI progetto open heart da accesso ad una nuova vita a bambini in condizioni disperate e ridona loro una possibilità.     Ma non è tutto. Devi sapeere che il tuo apporto è indispensabile.   Inutile dire che se questi bambini non muoiono è anche grazie all’aiuto di persone che ogni anno ci supportano con le loro donazioni.   Puoi contribuire anche tu con il banner che trovi appena sotto. Fallo ora prima che sia tardi. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÙ Ogni donazione è per noi fondamentale. PUOI CONTRIBUIREANCHE TU 3 madri attraverso la storia delle loro figlie. Per farti conoscere tre storie di madri che meritano di essere conosciute, vogliamo condividere con te la storia di tre bambine che a breve arriveranno in ITALIA.   3 bambine che potrebbero morire e che saranno accompagnate al Gaslini di Genova dalle loro madri appunto, per ricevere l’operazione che salverà loro la vita. Non esitare. Leggi la loro storia appena sotto.   Il cuore di Mary sta cedendo. Leggi la sua storia.   Ariella sta morendo e ci serve il tuo aiuto.   Jernita non riesce a respirare. Le resta poco tempo.  

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1 Mag

1 maggio: festa dei lavoratori, come nasce e perché ti riguarda​

1 maggio: festa dei lavoratori, come nasce e perché ti riguarda Il 1 maggio è celebrato in tutto il mondo come la festa dei lavoratori  Quale è significato profondo di questa giornata?  Davvero è  solo come commemorazione delle lotte passate?  In che modo questa festa rappresenta un’opportunità per rinnovare il nostro impegno verso coloro che lottano per una vita migliore?  Per noi, come ONG dedicata al soccorso medico d’emergenza e al trattamento dei bambini affetti da gravi patologie cardiache, il 1 maggio non è solo una data nel calendario, ma rappresenta un richiamo al nostro costante impegno per garantire che ogni individuo abbia accesso a cure mediche di qualità e a un futuro pieno di speranza.  Perché possiamo dirlo?Ne parliamo ripercorrendo la storia di questo giorno speciale.    Prosegui nella lettura e scopri perché oggi, il 1 maggio celebriamo la festa dei lavoratori e perché ti e ci rigurda tutt. GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 + Che cosa si festeggia il 1 maggio? Il 1 maggio è celebrato in molti paesi come la Festa del Lavoro o la Giornata Internazionale dei Lavoratori. È una giornata in cui si commemorano le lotte dei lavoratori per ottenere migliori condizioni lavorative, come la riduzione dell’orario di lavoro, la sicurezza sul posto di lavoro e i diritti sindacali.   In molti paesi, il 1 maggio è anche un giorno festivo nazionale, con manifestazioni, marce e discorsi per commemorare il contributo dei lavoratori e per promuovere i loro diritti. Perché? Da dove nasce tutto questo? AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÙ Ogni donazione è per noi fondamentale. PUOI CONTRIBUIREANCHE TU Perché il 1 maggio è la festa dei lavoratori? La Festa del 1 maggio, nota come Giornata Internazionale dei Lavoratori o Festa del Lavoro, ha le sue radici nel movimento operaio del XIX secolo. La data è stata scelta per commemorare eventi significativi legati alle lotte dei lavoratori per ottenere migliori condizioni di lavoro.   Uno degli eventi cruciali che ha contribuito alla nascita della Festa del 1 maggio è stata la Rivolta di Haymarket, che è avvenuta a Chicago nel 1886. Durante questa manifestazione, migliaia di lavoratori si riunirono per chiedere la riduzione dell’orario di lavoro a otto ore giornaliere.    La manifestazione si concluse tragicamente con uno scontro tra la polizia e i manifestanti, durante il quale scoppiarono violenze e si registrarono delle vittime. Da questo tragico evento nasce tutto. Come è nata la Festa del 1 maggio? Successivamente, l’Internazionale Socialista, durante il suo Congresso di Parigi del 1889, proclamò il 1 maggio come giornata di mobilitazione e protesta internazionale dei lavoratori, in memoria degli eventi di Chicago e per sostenere le rivendicazioni dei lavoratori in tutto il mondo.     Da allora, il 1 maggio è stato riconosciuto come la Giornata Internazionale dei Lavoratori e viene celebrato come festa dei lavoratori in molti paesi del mondo, con manifestazioni, marce, discorsi e altre attività volte a promuovere i diritti dei lavoratori. Dove non si festeggia 1 maggio? Il 1 maggio non è osservato come festa nazionale in tutti i paesi del mondo. Alcuni paesi non considerano il 1 maggio come una festività ufficiale o lo celebrano in modo rilevante.Vediamone alcuni:   Stati Uniti: Benché il 1 maggio sia stato il punto di partenza per le celebrazioni dei lavoratori in molti paesi, negli Stati Uniti la festa dei lavoratori è spostata al primo lunedì di settembre, osservando il Labor Day.   Cina: Nonostante il governo cinese abbia riconosciuto il 1 maggio come festa nazionale, le celebrazioni pubbliche non sono così diffuse come in altri paesi.   Giappone: In Giappone, il 1 maggio non è una festività nazionale, sebbene possa essere osservato da alcuni sindacati o gruppi di lavoratori.   Indonesia: Anche se alcune organizzazioni sindacali organizzano manifestazioni o eventi per la Giornata Internazionale dei Lavoratori, il 1 maggio non è una festività nazionale ufficiale.   Questi sono solo alcuni esempi, ma è importante notare che la celebrazione del 1 maggio può variare anche all’interno dei singoli paesi a seconda del contesto politico, sociale e storico. Il 1 maggio. La festa dei lavoratori e i suoi insegnamenti Come ONG POBIC riflettiamo ogni anno su come il 1 maggio non sia solamente una data di celebrazione dei diritti dei lavoratori, ma anche un momento di solidarietà e impegno per coloro che lottano per una vita migliore in tutto il mondo. Per questo il nostro impegno per salvare quante più vite possibili sia con il progetto OPEN HEART che EMERGENCY TRANSPORT , ogni anno prosegue senza sosta. Proprio come i lavoratori che si sono riuniti a Chicago nel 1886 per rivendicare migliori condizioni di lavoro, noi, in qualità di ONG impegnata nel fornire soccorso medico d’emergenza e cura per i bambini affetti da gravi patologie cardiache congenite, continuiamo la nostra missione di portare speranza e cure ai più vulnerabili.    Ogni giorno, in molte parti del mondo, i bambini e le loro famiglie affrontano sfide immense, ma con il nostro impegno, possiamo offrire loro una possibilità di guarigione e di una vita migliore.    Il nostro lavoro non è solo un atto di assistenza, ma anche un tributo alle lotte passate e presenti per i diritti umani e la dignità. Insieme, possiamo trasformare il dolore in speranza e i nostri sforzi continueranno a portare cambiamenti positivi nelle vite di coloro che serviamo.    E tu puoi contribuire. Sia con le tue donazioni, che donando cibo e vestiti. E proprio in relazione ai vestiti ti raccontiamo l’ultimo nostro grande progetto, nato proprio in questo 2024. 1 Maggio: POBIC e un ulteriore grande progetto Oltre a tutto l’impegno profuso in questi anni, dal 2024 POBIC  ha acquisito la consapevolezza che non è sufficiente strutturare delle CASE POBIC in giro per il mondo. Non basta accogliere le donne in difficoltà con i loro figli.   La scelta più importante è quella legata al lavoro.   Fornire loro un

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27 Apr

Guerra Russia e Ucraina: un conflitto che stiamo dimenticando (ma più drammatico che mai)​

Guerra Russia e Ucraina: un conflitto che stiamo dimenticando (ma più drammatico che mai) Guerra Ucraina e Russia.  Cosa sta succedendo? Da dove parte tutto? Cosa possiamo fare? Queste sono solo alcune delle domande che ci poniamo in relazione ad uno degli scontri armati più discussi degli ultimi anni. Rispondiamo in questo articolo dandoti un accenno di presente. Leggilo fino alla fine se anche tu vorresti poter dire la tua praticamente. GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 + Che cosa sta succedendo tra la Russia e l’Ucraina? A partire da giovedì 24 febbraio 2022, la Russia ha lanciato un’invasione su vasta scala dell’Ucraina, con attacchi aerei, missili e terrestri su diverse città ucraine.   Questa invasione è l’ultima escalation di una crisi in atto tra Russia e Ucraina che dura da anni.  AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÙ Ogni donazione è per noi fondamentale. PUOI CONTRIBUIREANCHE TU Donbas: il fulcro dell’offensiva russa Le forze russe concentrano i loro sforzi nel Donbas, con l’obiettivo di conquistare le intere province di Donetsk e Luhansk controllate dai separatisti filorussi.    Gli scontri si intensificano attorno alle città di Sloviansk, Kramatorsk e Severodonetsk, dove si verificano pesanti bombardamenti e combattimenti corpo a corpo.    L’avanzata russa è lenta e faticosa, incontrando una forte resistenza da parte delle truppe ucraine, che sfruttano la conoscenza del terreno a loro vantaggio. L’utilizzo di artiglieria pesante e missili da parte della Russia provoca ingenti danni alle città e infrastrutture civili, causando numerose vittime tra la popolazione.     Verso sud: controffensiva ucraina a Kherson Nel sud del paese, le forze ucraine hanno lanciato una controffensiva nella regione di Kherson, riuscendo a riconquistare alcune città precedentemente occupate dai russi.   I combattimenti si concentrano nella città di Kherson, il capoluogo regionale, ancora sotto il controllo russo.   La controffensiva ucraina è favorita dalla fornitura di armi occidentali, tra cui i missili Javelin e Stinger, che permettono di colpire con precisione i carri armati e altri mezzi corazzati russi. La riconquista di Kherson rappresenterebbe una significativa vittoria simbolica per l’Ucraina e potrebbe indebolire la posizione russa nel sud del paese.   Bombardamenti in tutto il paese Nonostante l’attenzione sia concentrata sul Donbas, la Russia continua a bombardare città ucraine in tutto il paese, anche quelle lontane dalle zone di conflitto.   Questi attacchi colpiscono indiscriminatamente aree residenziali, scuole, ospedali e altre infrastrutture civili, causando una strage di civili e una grave crisi umanitaria.   Le città più colpite includono Kharkiv, la seconda città più grande dell’Ucraina, Mariupol, quasi completamente rasa al suolo, e Odessa, un importante porto sul Mar Nero.   Le perdite umane e la crisi umanitaria La guerra in Ucraina ha causato una drammatica crisi umanitaria, con milioni di persone sfollate dalle loro case e migliaia di morti.   Secondo le stime dell’ONU, oltre 12 milioni di persone hanno lasciato le loro case in Ucraina, di cui circa 5 milioni sono diventati rifugiati nei paesi vicini. Le Nazioni Unite stimano che il numero di morti tra i civili sia di almeno 6.000, ma la cifra reale potrebbe essere molto più alta.   La situazione umanitaria nelle città assediate come Mariupol è particolarmente critica, con carenze di cibo, acqua, medicine e assistenza medica.   Una situazione disperata: cosa stiamo facendo noi di POBIC  A fronte di questa situazione drammatica tutti gli sforzi sono indispensabile.   Basti pensare che una città apparentemente fuori dal conflitto come Nemirov,  ha visto nell’ultimo anno devastare la propria struttura sociale.    Tre ambulanze disponibili nel centro di circa 15 mila abitanti soo state interamente distrutte.  L’ambulanza bombardata Questo è ciò che resta dell’unica ambulanza della città di Nemirov, Ucraina. Una parte di un missile Russo, parzialmete distrutto dalle forze Ucraine, si è fatalmente schiantata contro il mezzo per soccorso emergenziale. Per una comunità come Nemirov, una tragedia sociale molto grave.   Ecco perché come Pobic, in via del tutto emergenziale, abbiamo donato un’ambulanza dismessa in Italia, ma che resta completamente funzionante. Il rofessor Mikola Segeda, presidente della fondazione Pobic Ucraina, si è incaricato di guidare il mezzo fino a destinazione.   Questo è solo un primo passo. L’ambulanza donata Il professore Mikola Segeda e dott. Festus Adebayo presidente di Pobic Nigeria Ucraina: il prossimo passo di Pobic Se ci seguite da tempo sapete del nostro profondo legame con il popolo Ucraino.   A dispetto di quello che si può sentire in TV o sui social, la situazione è più drammatica che mai. La casa Pobic allestita per l’accoglienza in zona Nemirov si sta rivelando totalmente insufficiente per l’enorme numero di sfollati che – lasciate le loro case – cercano salvezza scappando. Stiamo creando un piano per essere realmente di aiuto in questa crisi che sta spezzando vite e trasformando una nazione come l’Ucraina in un popolo di senza dimora.    Un primo passo sarà un aiuto pratico. Abbiamo acquistato un’ulteriore ambulanza da spedire in Ucraina, e che seguirà quella che già avevamo spedito alcuni mesi fa.La situazione è terribile per i nostri fratelli Ucraini.     Stiamo preparando qualcosa di molto importante e presto ve lo racconteremo.  nuova ambulanza in donazione Volontari Pobic insieme all’ avvocato Paolo Novellini presidente Pobic, Mikola Segeda e Giancarlo Nolli, responsabile delle cooperative. Guerra tra Ucraina e Russia: Le prospettive future L’esito del conflitto è ancora incerto. La Russia ha una superiorità militare in termini di uomini e armamenti, ma l’Ucraina ha dimostrato una forte resistenza e determinazione a difendere il proprio paese.    L’andamento della guerra potrebbe dipendere da diversi fattori, tra cui il continuo flusso di armi occidentali all’Ucraina, l’evoluzione del morale delle truppe su entrambi i fronti e la possibile escalation del conflitto in una guerra più ampia tra Russia e NATO.    Le diplomazie continuano a cercare una soluzione pacifica alla crisi, ma al momento non sono stati fatti progressi significativi.   Quello che però è realmente importante è che dobbiamo e vogliamo contribuire

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26 Apr

Israele e Palestina: i 5 perché della guerra

Israele Palestina: i 5 perché della guerra Israele e Palestina. Perché la guerra?  Un conflitto che affonda le sue radici in un passato di tensioni ed in un presente che ci coinvolge tutti in prima persona. Proviamo a fare un po di chiarezza e di rispondere alla domanda che più di tutte condiziona i nostri dubbi. Quali sono i motivi di questo terribile conflitto? Rispondiamo in questo articolo, provando a fare chiarezza e cercando per quanto possibile, di non influenzare il tuo giudizio durante la lettura. GRAZIE AL TUO SOSTEGNO SALVIAMO LA VITA A DECINE DI BAMBINI OGNI ANNO. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÚ. Paesi 0 Bambini operati 0 Bambini visitati 0 + Qual è il problema tra Palestina e Israele? Esiste una diversità di prospettive a livello globale su questo argomento delicato, con individui, organizzazioni e nazioni che adottano posizioni differenti riguardo al suo futuro. Nonostante siano stati tentati negoziati e iniziative di mediazione a livello internazionale per anni, non c’è ancora stata una risoluzione soddisfacente per entrambe le parti coinvolte.   Per affrontare questa complessa situazione, sarebbe necessario un processo negoziale che tenga conto delle aspirazioni e dei diritti di tutte le parti interessate. Molti sostengono l’idea di una soluzione basata su due stati sovrani, dove una parte sia Israele e l’altra uno stato palestimese indipendente, convivendo con confini internazionalmente riconosciuti e garantendo la sicurezza per entrambe le popolazioni.   In definitiva, il raggiungimento della pace in questa regione richiede un impegno da parte di tutti gli attori coinvolti, oltre al sostegno della comunità internazionale. La questione è estremamente complessa e delicata, e trovare una soluzione equa e duratura rimane un obiettivo impegnativo. AIUTACI A FARE SEMPRE DI PIÙ Ogni donazione è per noi fondamentale. PUOI AIUTARCIANCHE TU Qual è la ragione del conflitto tra ebrei e palestinesi? Fatto questo doverso preambolo, proviamo ora ad identificare alcui dei motivi che oggi ci portano a parlare di questo argomento e del perché la drammatica situazione che ci preoccupa tutta arriva da tanto lontanto. 1. Israele, Palestina e Gerusalemme la guerra di Gaza ha a che fare con Gerusalemme, o più specificamente con la tensione intorno alla Città Vecchia di Gerusalemme e ai siti sacri che vi si trovano.    Gerusalemme è una città di grande importanza religiosa per ebrei, musulmani e cristiani, e la sua sovranità è stata oggetto di dispute e conflitti per decenni.   La guerra di Gaza è stata spesso innescata da eventi legati a Gerusalemme, come le controversie sulla custodia dei luoghi sacri, le demolizioni di case palestinesi nella città, i piani di espansione degli insediamenti israeliani nella zona orientale di Gerusalemme, e le proteste palestinesi contro queste azioni. Questi eventi hanno scatenato violenze e tensioni che si sono poi estese alla Striscia di Gaza, con attacchi da entrambe le parti e cicli di violenza che hanno causato sofferenze umane e distruzione. 2. Israele, Palestina e gli insediamenti israeliani Gli insediamenti israeliani sono comunità costruite da cittadini israeliani in territori occupati dalla guerra del 1967, compresa la Cisgiordania e Gerusalemme Est.   Questi insediamenti sono considerati illegali dalla maggior parte della comunità internazionale e sono una delle questioni più controverse nel conflitto israelo-palestinese.    Le controversie legate agli insediamenti israeliani includono il controllo della terra, delle risorse e dei percorsi di sviluppo urbano, nonché il diritto dei palestinesi a un futuro stato indipendente.   Le politiche di espansione degli insediamenti israeliani nella Cisgiordania e a Gerusalemme Est hanno spesso scatenato tensioni e conflitti con i palestinesi. Le demolizioni di case palestinesi per fare spazio agli insediamenti israeliani, insieme alla costruzione di barriere di sicurezza e strade riservate agli israeliani, sono state fonte di profonda rabbia e frustrazione tra i palestinesi, alimentando il ciclo di violenza che può sfociare in guerre come quella di Gaza. 3. Israele, Palestina e i rifugiati palestinesi La questione dei rifugiati palestinesi è una delle questioni centrali del conflitto israelo-palestinese, derivante dalla guerra arabo-israeliana del 1948 e dai successivi conflitti regionali.   Durante questa guerra e le sue conseguenze, centinaia di migliaia di palestinesi furono costretti a fuggire o furono espulsi dalle loro case, dando origine a una vasta popolazione di rifugiati.   Molti di questi rifugiati e i loro discendenti sono ancora oggi privi di una soluzione definitiva al loro status e vivono in campi profughi nella Striscia di Gaza, nella Cisgiordania, in Giordania, Libano e Siria, oltre che in altri paesi.     La situazione dei rifugiati palestinesi è stata una fonte costante di tensione e disagio nel conflitto israelo-palestinese, alimentando il risentimento e la disperazione tra i palestinesi.   Nel contesto della guerra di Gaza, la situazione dei rifugiati palestinesi può essere una delle molteplici cause di tensione e rabbia che portano a violenze e conflitti armati. Le condizioni di vita difficili nei campi profughi, insieme alla mancanza di prospettive di una soluzione politica al problema dei rifugiati, possono alimentare la disperazione e la propensione alla radicalizzazione e alla resistenza armata. 4. Israele, Palestina e le rivendicazioni territoriali La Striscia di Gaza è parte integrante del territorio palestinese conteso nel conflitto israelo-palestinese. Le dispute territoriali riguardano principalmente la sovranità e il controllo della Striscia di Gaza, così come il suo confine con Israele.   Il territorio di Gaza è stato al centro di conflitti per decenni, con Israele che ha occupato la Striscia di Gaza dal 1967 fino al 2005, quando si è ritirato unilateralmente, ma ha mantenuto il controllo sui suoi confini, il suo spazio aereo e le sue acque territoriali. Questo controllo israeliano, insieme al blocco navale e terrestre imposto da Israele su Gaza, ha limitato drasticamente la libertà di movimento e di commercio dei palestinesi nella regione.   Le rivendicazioni territoriali riguardano anche la questione delle colonie israeliane nella Cisgiordania, che si estendono fino ai confini della Striscia di Gaza. Le politiche di espansione degli insediamenti israeliani e la costruzione di barriere di sicurezza hanno contribuito ad accrescere le tensioni territoriali e a limitare ulteriormente lo spazio vitale disponibile per i palestinesi.  

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25 Apr

25 Aprile: Un giorno per donare speranza

25 Aprile: Un giorno per donare speranza 25 aprile 1945: una data che ha segnato la liberazione dell’Italia dal nazismo e dal fascismo, un giorno che celebra il trionfo della libertà e della democrazia. Un giorno fondamentale. E se possibile un giorno per riflettere non solo sul passato ma anche sul presente. Che cosa è successo il 25 aprile 1945? Il 25 aprile 1945 non è solo una data sul calendario, ma un giorno che ha cambiato per sempre il destino dell’Italia. In quel giorno, infatti, il Paese si risvegliò libero dal giogo nazifascista, grazie all’insurrezione generale coordinata dal CLNAI.   Le città del Nord Italia, da Milano a Torino, si trasformarono in campi di battaglia, dove partigiani e cittadini coraggiosi combatterono strenuamente contro le forze occupanti. Il sacrificio di migliaia di uomini e donne fu immenso, ma la loro determinazione e il loro amore per la libertà ebbero la meglio.   La liberazione del 25 aprile segnò l’inizio di una nuova era per l’Italia, un’era di democrazia, giustizia e ricostruzione. Un giorno che ancora oggi rappresenta un simbolo di speranza e di rinascita, un monito a custodire e difendere i valori di libertà e a costruire un futuro migliore per tutti. 25 Aprile: Un giorno per donare speranza 25 aprile 1945 quindi: una data che ha segnato la liberazione dell’Italia dal nazismo e dal fascismo, un giorno che celebra il trionfo della libertà e della democrazia.    Per molti bambini nel mondo, la libertà è ancora un miraggio lontano. Nascono in contesti di povertà e guerra, dove l’accesso alle cure mediche è un privilegio per pochi. E tra queste cure, quelle per le cardiopatie congenite, che spesso risultano fatali se non trattate in tempo.   Ecco perché il 25 Aprile è un giorno importante per noi di POBIC: perché è un giorno per ricordare che la libertà non è solo un diritto, ma anche un dovere. Il dovere di lottare per un mondo in cui tutti i bambini, indipendentemente da dove nascono o da chi siano, abbiano la possibilità di vivere una vita sana e felice.   Noi di POBIC lo facciamo ogni giorno, operando in paesi in via di sviluppo per offrire interventi chirurgici salvavita a bambini con cardiopatie congenite. Medici e infermieri che collaborano, con dedizione e professionalità, donano il loro tempo e le loro competenze per restituire a questi bambini un futuro.   Ma non basta curare i cuori.    Accogliamo anche rifugiati che fuggono da tensioni, offrendo loro un rifugio sicuro e la possibilità di ricostruire la propria vita.   Il 25 Aprile ci ricorda che la libertà è un bene prezioso, da custodire e da condividere.    Per questo, invitiamo tutti voi a unirvi a noi in questa missione di speranza.    Con una donazione, anche piccola, potete contribuire a salvare la vita di un bambino e a donargli un futuro migliore.   Insieme, possiamo costruire un mondo dove la libertà e la salute sono diritti di tutti. Perché la libertà di un bambino è la speranza di un mondo miglior Scopri come donare il tuo 5×1000

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